Camp(er) Imperatore

Dal Gran Sasso alle Dolomiti, la montagna presa d'assalto, spesso senza osservare regole, divieti ed etica

Camp(ER) Imperatore sul Gran Sasso: se questo è un Parco nazionale…

Così titola il comunicato stampa della onlus Stazione ornitologica abruzzese.

Nonostante anni di denunce, il cuore dell’area protetta è terra di nessuno. Decine di mezzi e tende sulle rarissime praterie d’alta quota rovinano uno dei posti più belli e più fotografati, il laghetto di Pietranzoni. Questo non è turismo, è sottosviluppo. Ci chiediamo se trasformare uno dei luoghi più affascinanti d’Europa in un parcheggio sia degno dal punto di vista civile, ambientale e anche da quello turistico…

Il Comunicato

Sui sentieri più battuti da Campo Immperatore, poi, se ne vedono di tutti i colori. In fila indiana sul sentiero che porta al Portella, al rifugio Duca degli Abruzzi, al Corno Grande, al Pizzo Cefalone. Scarponcini da città ai piedi, scarpette da ginnastica. Il silenzio è un optional.
A Campo Imperatore sembra di essere ad una festa patronale di un piccolo centro.

Sulle Dolomiti

Dopo l’assalto dell’anno scorso, e anche degli anni precedenti, anche in questo 2021 le Dolomiti sotto stress per i troppi turisti concentrati in alcune aree. Una dibattito aperto da anni, sui Passi, sul numero chiuso, navette e quant’altro con vari progetti sul tavolo.

Reinhold Messner è tornato sull’argomento.

Peggio degli anni scorsi. Auto posteggiate ovunque: su strade, prati, boschi. È questa la montagna che vogliamo donare ai nostri ospiti? La politica trovi soluzioni, non può solo pensare ai voti dei piccoli operatori economiciDai posteggi nei paesi i turisti devono poter raggiungere le montagne con una valida mobilità alternativa, godere del paesaggio e del silenzio, altrimenti si trovano a riproporre sulle Dolomiti la vita che fanno undici mesi all’anno. Poi la gente non ci verrà più: in città aspettano le ferie per andare in montagna e poi lì non trovano quello che desiderano. Le classiche salite sulle Dolomiti, camminate di 5-6 ore non vengono più battute mentre qualche “hotspot” — Sella, Gardena e Pordoi o il Lago di Braies — è strapieno. Dobbiamo “spalmare” gli ospiti per dare a tutte le vallate la possibilità di vivere di turismo. Il numero complessivo non è troppo alto: il problema è la concentrazione in pochi posti.

 

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