Caro-bollette, Uncem: “Riparto senza logica. Stesse cifre mare-montagna”
L'Uncem: Comuni di montagna avranno la stessa cifra di chi sta invece sulla costa, in situazioni climatiche ben diverse. Che incidono, come è noto, non poco sul consumo di gas per il riscaldamento
L’Uncem interviene sui riparto caro-bollette e dice che è privo di logica in quanto comuni sul mare ricevono stesse cifre di quelli montani.
UNCEM C’è molto che non va nel riparto ai Comuni dei contributi del DL Energia/Ucraina per il caro-bollette e il caro-energia negli Enti. 200 milioni sono stati suddivisi nei giorni scorsi, con il via libera della Conferenza Stato-Città. Il MEF ha adottato i dati in relazione alla spesa per utenze di energia elettrica e gas, rilevata tenendo anche conto dei dati risultanti dal SIOPE, Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici. Vengono considerati i rincari di gas, energia elettrica, e delle spese per l’illuminazione pubblica. Comuni con medesimo numero di abitanti, ricevono pressoché la stessa cifra. Peccato che in alcun modo sia stata considerata la fascia climatica e l’altimetria del Comune. Fascia che da sempre incide notevolmente nella spesa per l’energia. E che in passato veniva adottata per stabilire incentivi e misure di agevolazione. Qui invece, in questo riparto che anticipa quello di 170 milioni previsti nel DL Aiuti in Conversione in Parlamento, di fasce climatiche e di altitudine dei Comuni neanche l’ombra.
E così, per fare un esempio, Celle Ligure con 4900 novecento abitanti riceve 16.262 euro, quasi come i 18.245 euro di Lanzo Torinese, con lo stesso numero di abitanti. Uno nelle Alpi Graie, l’altro sul mar Ligure. La situazione non è diversa al centro e al sud. Con Comuni dell’Appennino che avranno la stessa cifra di chi sta invece sulla costa, in situazioni climatiche ben diverse. Che incidono, come è noto, non poco sul consumo di gas per il riscaldamento. Il MEF riveda il riparto o almeno tenga conto delle fasce altimetriche per il riparto successivo. Per evitare di mettere tutto e tutti sullo stesso piano.
Scusate ma mi sembra un ragionamento che non regge: se il gas costa 100, costa 100 e basta; non è che a Cervinia siccome fa freddo in inverno, il gas deve costare 50 e a Napoli perchè fa caldo 150; allora un o a Napoli potrebbe spendere la stessa cifra di uno a Cervinia pur consumando un quarto del gas?…su, non diciamo fesserie