Condannato a morte l’orso che ha aggredito padre e figlio su Monte Peller
Ordinanza di abbattimento Provincia di Trento. Non si sa ancora chi è l'orso di Monte Peller
Condannato a morte l’orso che ha aggredito padre e figlio sul Monte Peller. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, firmerà nelle prossime ore un’ordinanza che prevede l’abbattimento dell’orso, non ancora identificato.
La conferenza stampa
Lo ha annunciato lo stesso presidente nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche l’assessore Giulia Zanotelli ed il dirigente generale del Dipartimento agricoltura, foreste e difesa del suolo, Romano Masè.
E’ un fatto gravissimo – ha detto il governatore – che impone di agire per tutelare la pubblica incolumità delle persone, come del resto previsto, per un’aggressione di questo tipo, dal piano per la tutela dell’Orso PACOBACE. Nelle prossime ore informerò il ministro dell’Ambiente Costa delle azioni che intendiamo mettere in campo in seguito a quanto accaduto ieri.
E’ chiaro che un episodio del genere, che si aggiunge a numerosi altri casi di plantigradi confidenti che entrano sempre più spesso nei centri abitati a fondo valle, ci impone di avviare una riflessione sulla situazione presente sul nostro territorio.
In Trentino ci sono fra gli 82 ed i 93 esemplari a cui si aggiungono i nuovi cuccioli. Questi numeri mettono in dubbio la possibilità di convivenza dell’orso con l’uomo. Quindi sottoporremo questa situazione al ministro Costa per avviare una discussione sulla prospettiva gestionale degli orsi che sta diventando sempre più insostenibile.
Vogliamo dialogare con il Ministero, sapendo comunque – ha concluso il presidente che in tarda mattinata ha visitato all’Ospedale di Cles l’uomo rimasto ferito dall’attacco dell’orso – che noi abbiamo una legge, la 9 del 2018, che ci consente ampi margini di manovra sulla gestione dei grandi carnivori.
L’assessore Zanotelli
E’ stato davvero un brutto episodio sono stata anch’io ieri sera a trovare le persone coinvolte, che erano in forte stato di shock. Speriamo che possano riprendersi al più presto, naturalmente da parte della Provincia vi sarà il massimo sostegno nei prossimi giorni.
La Giunta provinciale fin dall’inizio della legislatura ha avviato una serie di interlocuzioni con il Ministero e con altre regioni dell’arco alpino sul tema dei grandi carnivori.
Ponendo la questione di una gestione più diretta da parte degli enti territoriali, anche a tutela della pubblica sicurezza. Impegno sul quale procederemo nei prossimi mesi.
Il dirigente generale Romano Masè ha spiegato che gli agenti della Forestale hanno fin da subito avviato un’azione di presidio del territorio dove è avvenuta l’aggressione. Di informazione alle persone che vivono nella zona e nel contempo sono stati inviati al laboratorio della Fondazione Mach gli abiti delle due persone ferite, che serviranno ad identificare l’animale attraverso l’esame del DNA.
Al momento, è stato detto, non si sa se si tratti di un maschio e o di una femmina.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Giovanni Giovannini, dirigente del Servizio foreste e fauna e Claudio Groff responsabile grandi carnivori.
Intervista al Presidente Fugatti
L’episodio dell’orso su Monte Peller
Orso su Monte Peller l’altro giorno aggredisce due persone, padre e figlio sul sentiero (Fabio Misseroni e il figlio Christian). Entrambi finiti in ospedale. Una brutta ferita ad una gamba più altre in diversi punti del corpo. Questo l’epilogo dell’incontro ravvicinato che un uomo di 59 anni e suo figlio di 28. L’accaduto in località Torosi.
Il giovane si stava inoltrando lungo un sentiero, seguito a poca distanza dal padre, quando si è trovato a tu per tu con l’orso.
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Il ragazzo è caduto a terra ed è stato sormontato dal plantigrado. Il padre ha immediatamente reagito intervenendo per salvare il figlio. Ha riportato una frattura ad una gamba in più punti. A quel punto pare che il figlio sia intervenuto per aiutare il padre e a quel punto l’orso si è dileguato. I due sono andati via di gran lena e hanno raggiunto l’auto e da lì in ospedale per farsi curare.
Non avevo dubbi che il fugatti avrebbe solo trovato questa soluzione: poveretto, il suo unico neurone dormiente non gli permette altro
A proposito come si sono VERAMENTE svolti i fatti? lo chiedo perchè di panzane in trentino se ne sono sentite tante in passato in casi analoghi
Domandighe a l’ors , che forse rl te lo dis
È una vergogna. Il Trentino prende i soldi della EU per il ripopolamento degli orsi e poi li spende per ucciderli.
FERMIAMOLI
Hai ragione è una vergogna sopratutto averli spesi per introdurli. E ora trovarsi un problema che dei governatori con un minimo di cervello e responsabilità verso i loro cittadini non sarebbero andati a comprarsi.