Convenzione delle Alpi: no autostrada Venezia-Monaco di Baviera
Ultimamente si susseguono i tentativi a livello regionale di mettere nuovamente sull’agenda europea l’autostrada Alemagna, che collega Venezia con Monaco di Baviera. Su proposta della CIPRA, durante la seduta del 13 e 14 giugno il Comitato Permanente della Convenzione delle Alpi ha adottato una decisione unanime contro questa nuova autostrada alpina.
Il Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi non lascia spazio ad alcun dubbio: l’articolo 11 recita che «le Parti contraenti si astengono dalla costruzione di nuove strade di grande comunicazione per il trasporto transalpino».
Nonostante ciò, proprio nella Regione Veneto si susseguono gli inviti a realizzare una nuova superstrada fra Monaco di Baviera e Venezia. Ciò avviene sebbene tutti i paesi interessati (Germania, Austria e Italia) e l’Unione europea abbiano ratificato il Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi. In particolare ci si appella anche agli organi UE della Strategia macroregionale delle Alpi (EUSALP), vincolati alla Convenzione delle Alpi e ai suoi protocolli allo stesso modo degli Stati interessati.
Su iniziativa della CIPRA, la Commissione internazionale per la protezione delle Alpi, il Comitato Permanente della Convenzione delle Alpi ha adottato all’unanimità una posizione nettamente contraria a questa nuova autostrada alpina durante la seduta del 13 e 14 giugno 2018. Il testo della decisione recita: «Considerando le recenti discussioni riguardanti nuovi progetti di strade di grande comunicazione, le Parti contraenti della Convenzione delle Alpi ribadiscono il loro impegno incondizionato a favore della Convenzione e dei suoi Protocolli, in particolare il Protocollo Trasporti e gli impegni contenuti nei suoi articoli per rendere più sostenibili i trasporti,segnatamente quelli dell’Articolo 11».
Katharina Conradin, Presidente della CIPRA Internazionale, è lieta di questa chiara presa di posizione: «Le Alpi soffrono già abbastanza per il traffico transalpino, il rumore, l’inquinamento dell’aria e non ultimo il cambiamento climatico. Per questo motivo questa netta posizione delle Parti contraenti contro il potenziamento della rete stradale transalpina è davvero pregevole».
CIPRA
fonte/foto: Lo Scarpone