Cresce il turismo della neve grazie agli stranieri

Stagione invernale 2024-2025. Su il fatturato nonostante gli aumenti dei prezzi. Calo delle presenze degli italiani. Le mete preferite...

Stagione invernale 2024/2025: il turismo della neve crescerà del 4,2% rispetto allo scorso anno. Fatturato stimato di 11 miliardi 674 milioni di euro. I dati di crescita sono in relazione alla crescente affluenza dei turisti internazionali (+7,5%) ed all’incremento dei prezzi medi nei vari ambiti della filiera, mediamente del +5,9%. In sintesi la fotografia dell’Osservatorio italiano del turismo montano di Jfc.

Più stranieri. Da dove?

 Le presenze straniere arrivano principalmente da residenti in Polonia, Regno Unito, Usa e Repubblica Ceca. Gli italiani saranno in calo del 4,2% rispetto alla stagione passata.

Su i prezzi

Brutte notizie sul fronte dei costi. Aumentano i prezzi di hotel (+5,1%), skipass (+6,2%), scuole di sci (+6,9%) e servizi di ristorazione (+8,1%). Una settimana bianca a un adulto costa in media 1.453 euro, a una coppia con un figlio 3.720 euro. Il week-end in montagna pesa invece in media 571 euro per un adulto e 1.630 euro per una famiglia, con un aumento dell’8,4% rispetto allo scorso inverno.

Le migliori destinazioni bianche

Cortina d’Ampezzo guida la classifica generale dell’osservatorio sulle migliori 25 destinazioni bianche, seguita da Madonna di Campiglio, Livigno, Cervinia, Ortisei e Courmayeur.
Per quanto riguarda i ‘top 20’ comprensori sciistici, vince la Skiarea Campiglio-Dolomiti del Brenta, davanti ad Alta Badia, Val Gardena, Val di Fassa, Livigno e Plan de Corones.
Le piste preferite dagli italiani sono la Longia in Val Gardena (la più panoramica), la Spinale Direttissima di Madonna di Campiglio (la più adrenalinica) e la Dantercepies, sempre in Val Gardena (la più divertente).

Non solo sci…

Lo sci alpino resta la disciplina più popolare ma l’osservatorio rileva che passa dalle quasi sei ore al giorno pre-pandemia alle quattro ore e 20 della prossima stagione.
Crescono “altre attività in montagna”, come lo scialpinismo, che segna una crescita di praticanti del 68,7%.

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