Cristina Piolini, nata con gli sci ai piedi
L'alpinista italiana ha effettuato diverse importanti discese con gli sci sugli Ottomila (1^ discesa dal Manaslu nel 2019), sulle Alpi e su altre montagne del Pianeta. Ha tentato le Seven Summit...
Biografia
A tre anni Cristina è già su un paio di sci, a 8 le prime gare di sci in inverno e corsa in montagna in estate e a 14 inizia ad arrampicare sulle montagne vicino casa, fino a scalare le vie più importanti sul versante Est del Monte Rosa, e a discendere con gli sci. È sua la prima discesa femminile del canalone Tyndall, sulla Est del Rosa.
Spedizioni extraeuropee
Dopo aver ripetuto grandi scalate classiche sulle Alpi si dedica a spedizione extraeuropee.
Nel 1996 scala il Picco Ismail Samani (chiamato Peak Communism fino al 1998) in Pamir, poi si sposta nel Karakorum e scala il Muztagata, che scende in solitaria con gli sci.
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Dopo varie spedizioni in Sud America, Cristina affronta nel 2005 il suo primo 8000, lo Shisha Pangma, senza sherpa e senza ossigeno, e lo discende con gli sci.
Per tutto il periodo 2005-2009 ha collaborato con il laboratorio scientifico della Piramide EV-K2 del Consiglio Nazionale delle Ricerche ai piedi dell’Everest, come responsabile staff e logistica.
Nel 2007, dopo due tentativi falliti al Lhotse, ha intrapreso le Seven Summits, ovvero la salita delle cime più alte dei sette continenti, che conclude nel 2009, non riuscendo a portare a termine la missione. Infatti nei due tentativi di scalata all’Everest Cristina ha dovuto abbandonare la scalata a pochi metri dalla cima.
Il 27 settembre 2019 è arrivata, senza ausilio di ossigeno supplementare, in vetta al Manaslu (8.163 mt), ossia l’ottava montagna più alta della Terra ed il suo 13° Ottomila. E la sua impresa non finisce qua: Cristina Piolini ha compiuto la prima discesa con gli sci.
Gestisce un rifugio alpino sul Monte Moro, presso Macugnaga.