Cristina Piolini racconta un sogno chiamato Manaslu
Un sogno diventato realtà. Quello dell’alpinista piemontese Cristina Piolini che lo scorso 27 settembre è arrivata, senza ausilio di ossigeno supplementare, in vetta al Manaslu (8.163 mt), ossia l’ottava montagna più alta della Terra ed il suo 13° Ottomila. E la sua impresa non finisce qua: Cristina Piolini ha compiuto la prima discesa femminile con gli sci.
A pochi distanza da quei giorni, giunta a Kathmandu racconta, tramite la sua pagina facebook, quei giorni intensi e meravigliosi:
6 ottobre.
Namastè
Racchiuso in una card ci sono delle emozioni indimenticabili.
27 settembre cima del Manaslu Pink Mountain Ski Expedition 8163 metri.
Freddo intenso.
Una notte stellata e stelle cadenti.
Il mio ritmo è buono.
Ogni tanto qualche sherpa mi offre una tazza di tè dal bicchierino del thermos.
A volte lo accetto ma la mia testa dice ” sali che a breve c’è l’alba” … Non me la voglio perdere … Ad ogni passo aggiungo un sospiro di sollievo quasi, la cima la vedo o meglio quello che mi aspetterà è ancora un incognito.
Penso a quanti mesi ho aspettato e lavorato per tutto questo, Fabrizio e la Whitelandski, Ivan, Francesco, Sarah e Alex, Andrea, Giorgio, Vale e lo zio Gvm.
Alla famiglia Eighthousand.
Non ho tempo per pensare alla fine, che cosa provo “stupore e fascino” sono incredula, mando 2 messaggi a casa della “mia cima”.
Infilo le cuffie nelle orecchie ho bisogno di concentrazione.
Musica finalmente quella che mi ha fatto compagnia in assenza di Francesco.
Sono carica a “molla” ora posso salutare il Manaslu e lo ringrazio.
Scrivo Ti Amo…
Lady Bel dei Fakir Thongs rimbomba in testa… Scendo scendo non mi guardo più indietro.
Scendo al C4 smonto e mi carico il peso. Poi giù … Cambia il tempo sole a neve e raggiungo il C2. Sono stanca riposo un attimo mi dico, ma mi addormento … Cazzo mi sveglio sono ormai le 21:15.
Dove vuoi andare cri mi dico … Ok domani proseguo.
Ore 5:30 del 28 settembre .. da campo 2 neve neve ancora neve … Mi preparo, doppia dai 2 seracchi inevitabile anche per i “fenomeni” … Non si possono aggirare finché non sei alla base, una scala attraversa un grande seracco e poi sei fuori quasi, dall’occhio del gigante, il tratto più pericoloso .. ok cri ora rimetti gli sci!… Okay sono stanca ma devo scendere.
Campo Base nevica ancora.
Ieri vetta oggi vedo le tende colorate del base, indosso il tutone ormai fradicio dalla neve e acqua. Ho uno zaino di 25 kg in spalla, ho un dolore ad un piede.
Vedo il nostro campo, vedo la tenda mensa e la cucina, in un attimo mi assale un emozione forte.
Sento gridare “didiiii” i ragazzi mi vedono escono di corsa dalla cucina, a braccia alzate, corrono verso di me come i giocatori di calcio dopo un calcio di rigore che segna il trionfo … Mi abbracciano, applaudono … Sono commossi “didi summit sister great “.. qualcuno mi aiuta e prende lo zaino .. mi accompagnano fino a che vedo Francesco e si conclude con un abbraccio, gli spagnoli mi abbracciano anche loro esultano per questa salita! … E finalmente una birra fresca mi ristora!5 ottobre
Namaste,
È un po’ come uscire da una sala di registrazione dove non si sente il minimo rumore e quando apri la porta di colpo tutta la vita al di fuori ti assale .
Questa mattina il mio telefono ha ripreso ad essere connesso …… non ho idea di quanto tempo sia passato prima che abbia smesso di suonare per tutti i messaggi che erano lì parcheggiati da giorni.
Mi piacerebbe scrivervi del mio Manaslu…. La “ montagna dell’anima” , vedo che dal punto di vista sportivo erano tutti in trepida attesa che potessi fornire i dati della mia salita e discesa .
Lo faccio subito così ci togliamo il pensiero : Sapete già che sono rimasta sola dal campo 3 in poi , dopo essere arrivata a campo 4 avevo in testa di arrivare a vedere l’alba in vetta , spettacolo magnifico devo dire; è valso il costo del biglietto !! Volevo riposare e valutare bene perché avevo impiegato circa 8 ore per arrivare all’ ultimo campo ma ero molto motivata , così ci ho provato ed è andata bene ! In vetta ho cambiato gli scarponi per partire direttamente da lì con gli sci . Credo di aver pagato un po’ questa scelta perché calzare uno scarpone freddo a quelle quote mi è costato un piccolo problema , per fortuna risolvibile ad un alluce . ho sciato fio a campo 2 riposandomi a tratti e trovando anche pendii in buone condizioni e in qualche “ curvetta “ mi sono proprio divertita !
Sono felice e soddisfatta perché dal campo 4 con vetta e discesa ho impiegato circa 20 ore ; permettetemi di dire “ niente male per una che per allenamento ha girato polenta tutta l’estate “
Al “due” ho sperato di non trovarmi di nuovo sola , invece niente supporti da sotto , e soprattutto ero stata avvisata che avrei trovato i campi smontati . Avevo così fatto un rapido calcolo , sperando di riposare il minimo necessario per poi ripartire ma mi sono addormentata come una pietra e quando mi sono svegliata erano ormai le 21,15 . Al mattino Ho radunato il materiale e smontato il campo , me lo sono caricato in spalla ed in questo modo ho affrontato la seraccata per arrivare all’uno o meglio al sito dove avevamo allestito l’uno e al “ crampons point “
Gli altri campi per altro me li ero già smontati ed erano già sul “ groppone”
Sotto al seracco , dopo la “ doppia “ ho rimesso gli sci e come detto , Giu! fino all’uno . Non si può dire esattamente sciare se hai in spalla un intero campo smontato ma nelle parti sopra me la sono davvero goduta in alcuni tratti davvero belli e con neve ottima !
La seraccata sotto il due 0ggettivamente con gli sci ……. Magari in futuro ci faranno qualche edizione del trofeo “ red Bull “ io non ho le “ ali “ e quindi ho pensato bene di calarmi in sicurezza in quel punto .
Questo è il Manaslu della prima femminile e non so bene ancora , magari anche qualcosa di più . Il mio Manalsu ? Molte motivazioni prima di partire , alcune le ho condivise con tutti voi in un video ,
altre sono davvero molto intime e mi piace che restino così
ora guardo tutte le foto ed ognuna è un pezzo di tutta questa avventura , metterle tutte compresse in poche righe non so, non mi va tanto, preferisco pian piano raccontarvi , quando tornerò , ogni foto sarà come rivivere con tutti voi ancora una volta questa mio pezzettino di vita.
Un anteprima ? salivo dal 4 alla vetta , una stellata che forse solo nelle notti nel deserto , io mi sentivo un puntino in mezzo a milioni di puntini , stelle cadenti che mi ispiravano desideri da provare ad esaudire , nessun occidentale , mi piaceva l’efficienza del mio progredire . Sulla pista alcuni sherpa a lasciare l’ossigeno nei punti convenuti con le agenzie ed i loro clienti . In vetta uno sherpa che rimane un po’ perplesso e meravigliato nel vedere un “fagotto” solo , minuto , tirare fuori gli sci , mi guarda , anzi mi studia e poi con semplicità mi dice “ – tieni, piantala tu la nostra bandiera , sai che questa è l’unica montagna interamente in Nepal ! “ ….. la montagna dell’anima .
Di questo mi piacerebbe raccontare .
fonte/foto: pagina facebook Cristina Piolini