Dalle Pale di San Martino vien giù un fiume di roccia

L'incredibile video dell'enessimo crollo sulle Pale di San Martino che ha interessato la zona del Cimerlo, Cima Stanga e Sass Maor. Nessun ferito

Dolomiti, crollo sulle Pale di San Martino. Ieri scrivevamo del nuovo distacco avvenuto in uno dei luoghi simbolo dei Monti Pallidi. Il crollo ha riguardato la Val Pradidali e in particolare l’area del Cimerlo; non solo in quanto distaccamenti sono stati registrati anche tra Cima Stanga e Sass Maor. Nessun ferito. Da valutare quali vie sono state intaccate.

Vi proponiamo, a fine articolo, il video del crollo (da ildolomiti.it), un fiume di roccia che scende a valle.

I crolli negli anni sulle Pale di San Martino

Non è il primo caso di crollo sulle Pale di San Martino. Negli ultimi anni si sono registrati alcuni cedimenti, anche significati.

Nel 2018, nel periodo di Ferragosto, fu interessato il Dente del Cimone a Colverde sul sentiero che conduce al Rosetta.

Due anni prima, nel 2016, crollarono circa 80 mila i metri cubi di roccia nella zona di Cima Lastei.

Andando a ritroso nel tempo, nel 2011, altro crollo su un pilastro alla base della parete est del Sass Maor.

Nel 2008, altro crollo dalla Pala Canali (pilastro Castiglioni).

leggi anche NUOVO CROLLO SULLE PALE DI SAN MARTINO

Il sito Unesco

Le Pale di San Martino (dette anche “Gruppo delle Pale“) sono il gruppo montuoso più esteso delle Dolomiti, con circa 240 km² di superficie, situate a cavallo tra Trentino orientale e Veneto (provincia di Belluno), nella zona compresa tra Primiero (valli del Cismon, del Canali, val Travignolo), Valle del Biois (Falcade, Canale d’Agordo) e Agordino.

Situato nel settore centrale del gruppo, scoperto dal marchese Déodat de Dolomieu nel 1788, costituito da dolomia, roccia sedimentaria formata da doppio carbonato di calcio e magnesio, si estende l’altopiano delle Pale, su una superficie di circa 50 km², formando un enorme tavolato vuoto, roccioso e quasi lunare che oscilla tra i 2500 e i 2800 m s.l.m. di altitudine.

La parte del gruppo estesa in Trentino è interamente compresa nel Parco naturale Paneveggio – Pale di San Martino. Secondo alcune fonti il gruppo avrebbe ispirato lo scrittore bellunese Dino Buzzati (grande amante della catena) nell’ambientazione del suo romanzo Il deserto dei Tartari. Per l’eccezionale valore universale di questa bellezza naturale, il sistema geologico delle Pale è incluso nel sito “Le Dolomiti”, dichiarato nel 2009 patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

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