Daniele Nardi: “Da Txikon un atto incomprensibile”
L’alpinista italiano replica alle accuse dello spagnolo circa la mancata corresponsione dei costi di spedizione: “Ho sempre onorato i miei impegni e continuerò a farlo. Vorrei che gli sportivi rimanessero degli sportivi, affrontando le montagne, la vita e le persone sempre con spirito di lealtà”
“Sono esterrefatto dalla comunicazione inviata stamane dal Capospedizione Alex Txikon all’Ambasciata d’Italia a Islamabad e ad altri destinatari, tra cui giornalisti e associazioni che nulla c’entrano con il Nanga Parbat. Non comprendo l’animosità, la scelta del mezzo, dei tempi, dei modi e i contenuti del suo scritto (leggi qui)”.
Scrivono dall’ufficio stampa di Nardi: “Voglio chiarire che solo il capo della spedizione ‘Winter Nanga Parbat’ ha trattato con l’Agenzia K2Pakistan, a cui ho comunque versato degli anticipi nei mesi scorsi. Sono invece rimaste in sospeso una serie di voci quali: la suddivisione dei costi dell’agenzia; la quota di rimborso dei due alpinisti che hanno rinunciato all’ultimo momento prima della partenza; il mio apporto in termini di materiali e attrezzature fornite e lasciate in dotazione al campo base. Alla mia partenza ci eravamo ripromessi di regolare il tutto a fine spedizione e appena avuti tutti i dati, per questo non mi spiego queste comunicazioni ufficiali dal capospedizione.
Ho sempre onorato i miei impegni e continuerò a farlo. Vorrei che gli sportivi rimanessero degli sportivi, affrontando le montagne, la vita e le persone sempre con spirito di lealtà”.
“Speravo – scrive poi Nardi sulla sua pagina Facebook – non si arrivasse ad usare una scusa economica per attaccarmi pubblicamente e spiegare la mia partenza dal campo base. Ho sempre onorato I miei impegni e continuerò a farlo.
Amo risolvere qualsiasi controversia, finchè possibile, attraverso un dialogo civile e non certamente tramite i social o comunicati stampa. Mi vien da sorridere sapendo che un’ altra volta sono sopravvissuto al Nanga Parbat”.