Della Bordella, Welfringer, Schüpbach e Gammeter: nuova via in Groenlandia

Hanno aperto una via di 1200 metri e 35 tiri, difficoltà che raggiungono il 7b, su una parete inviolata

Siamo scesi ora, abbiamo scalato la parete!

Matteo Della Bordella, Symon Welfringer, Silvan Schüpbach e Alex Gammeter sono riusciti ad aprire una nuova via su una parete inviolata in Groenlandia. Sul Drøneren. Dopo aver affrontato una traversata di 300 chilometri in kayak attraverso l’oceano artico. Sulla parete (foto), i quattro hanno aperto una via di 1200 metri e 35 tiri, difficoltà che raggiungono il 7b.

Queste le poche informazioni che ha fornito Matteo Della Bordella. Ora con i compagni si prepara per il lungo viaggio di rientro.
Attendiamo maggiori info e la relazione del team…

 

La spedizione in Groenlandia di Della Bordella, Welfringer, Schüpbach e Gammeter

Il team è partito a metà luglio proprio con l’obiettivo di aprire una nuova linea su una big wall inviolata. Parete individuata situata a circa 300 km da Tasiilaq, cittadina della coesta est della Groenlandia. Per Matteo Della Bordella questa era la terza avventura sull’isola.
La destinazione dei quattro era remota, per raggiungerla hanno utilizzato il kayak. Con loro avevano tutto il materiale necessario. Circa 80 chili di materiale a testa. Hano navigato un lungo tratto di costa ghiacciata per arrivare, dopo 300 chilometri di kayak, in una zona ricca di fiordi. Dove si trovava un insediamento inuit, popolato fino agli anni Settanta e poi abbandonato su ordine del governo.
Una volta ultimato il viaggio in Kayak, il team ha avuto un ulteriore giorno di avvicinamento sino alla parete. Poche informazioni in merito, solo una fotografia. La spedizioone doveva durare 30 giorni e più o meno è questo il tempo impiegato dal team.

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Ok all’ultimo tentativo

Non è stato per nulla facile. Solo due giorni fa Della Bordella faceva sapere che stavano per finire giorni e cibo a disposizione. Durante il penultimo tentativo sono stati costretti a rinunciare a causa del vento a 100 chilometri orari, e una scarica di sassi che ha tranciato una corda. Sno stati costretti a fare dietro-front. Hanno avuto anche un contatto ravvicinato con un orso polare, era grosso e bianchissimo, dice il Ragno, e appena li ha visto è scappato. Poi annunciava un ultimo tentativo… missione compiuta!

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