Denis Urubko Questo libro è per me uno sguardo all’indietro. Mi tornano alla mente il freddo e il colore, il mio stato d’animo, i pensieri. E spero che anche a voi non risulti indifferente questo sguardo attraverso il prisma della montagna. L’alpinismo è il filo sul quale ho infilato gli eventi, istituendo parallelismi, valutando e ponderando la sostanza di quanto accadeva. Tutto in questo libro è legato alle scalate. Le montagne sono diventate il metro attraverso il quale tagliar via il superfluo dagli animi umani.
Denis Urubko in questo libro si apre, si confida, quasi come fosse un diario, e parla delle sue avventure. Uno spaccato di vita del forte alpinista russo sulle grandi montagne del mondo, tra Kazakistan, Himalaya e Karakorum.
E ne ha cose da raccontare. Denis Urubko ha al suo attivo oltre 1500 ascensioni, di cui oltre 40 in solitaria. Dopo nove anni, nel 2009 conclude la salita di tutti i 14 Ottomila, ed è l’ottavo al mondo a salirli tutti senza ossigeno. In più ne sale cinque una seconda volta (nuove vie al Broad Peak, al Manaslu e al Lhotse, oltre al Makalu e al Gasherbrum II, prime ascensioni invernali).
Anche questa volta Denis Urubko sceglie gli argomenti da raccontare: dal suo vastissimo e ventennale archivio di avventure trae gli episodi non in ordine temporale e neppure geografico, bensì quelli che sono legati dal sottile filo dell’esperienza personale, a gruppi omogenei solo nel suo ricordo. Il risultato è come un lungo discorso che l’autore ci fa, seguendo magistralmente il disordine che un uditorio evoluto ha bisogno di scorgere e vivere. Come in una sera davanti al camino.
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Collana: campo/quattro
Anno: 2012
Volume: Cartonato con sovraccoperta plastificata a colori
Formato: cm 14×21,5
Pagine: 304
Prezzo: 19,50 euro
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L’AUTORE
Denis Urubko è nato a Nevinnomyssk il 29 luglio 1973), russo naturalizzato polacco. Vive in Italia, nella Bergamasca.
Nel 2009 è divenuto il quindicesimo uomo ad aver salito tutti i quattordici ottomila ed il nono ad averli scalati senza ossigeno. Ha inoltre realizzato la prima salita invernale di due ottomila, il Makalu e il Gasherbrum II, in entrambi i casi in compagnia dell’alpinista italiano Simone Moro. Ha anche aperto tre nuove vie su tre diversi ottomila.
Dopo essersi appassionato da giovane al teatro e alla recitazione nel 1993 a vent’anni si trasferisce in Kazakistan per poter essere arruolato nel gruppo sportivo militare e dedicarsi a tempo pieno all’alpinismo. Nel 1999 viene contattato da Simone Moro e Mario Curnis per compiere la salita dei cinque settemila della Russia, impresa che Urubko riesce a completare in 42 giorni. Poi gli ottomila ed è un susseguirsi di imprese…