È la Giornata nazionale degli Alberi

In occasione della Giornata Nazionale degli Alberi, il WWF Italia vuole raccontare alcune battaglie, storie, iniziative e successi legati alla tutela degli alberi da nord a sud d’Italia

Aiutano a mitigare la calura estiva, regolano il flusso delle acque piovane, aumentano il valore degli immobili, assorbono CO2 contrastando così il cambiamento climatico, trattengono numerose sostanze inquinanti, contengono l’inquinamento atmosferico e acustico, creano preziose zone d’ombra, sono l’habitat ideale per tante specie di uccelli e piccola fauna selvatica.

Popolano parchi, giardini pubblici, viali, aiuole e orti, rendendo più belle le nostre città.

Sono gli alberi, esseri viventi vitali per la nostra sopravvivenza, a cui sabato 21 novembre si dedica la Giornata Nazionale e che di recente sono stati oggetto di un importante provvedimento da parte del Governo.

Il “Decreto clima”, infatti, con un emendamento presentato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, stanzia 30 milioni per finanziare, in due anni, progetti di forestazione urbana. Per gli alberi, però, la vita nei centri urbani non è sempre facile: secondo molte amministrazioni locali rappresentano “un rischio per la pubblica incolumità” o tolgono spazio a strade e parcheggi.

In occasione della Giornata Nazionale degli Alberi, il WWF Italia vuole raccontare alcune battaglie, storie, iniziative e successi legati alla tutela degli alberi da nord a sud d’Italia, realizzati soprattutto grazie all’impegno di volontari e attivisti che proteggono la natura dei loro territori.

Sorrento: quando invece di piantare si taglia

Quello che era un vero e proprio paradiso naturale, la Pineta Le Tore in costiera amalfitana, appare oggi irrimediabilmente compromessa. Il documento del Comune di Sorrento parlava di rimozione di “piante morte, secche e in piedi, stroncate o sradicate” e della successiva messa a dimora di “alberature autoctone”, ma il WWF denuncia 3.000 alberi abbattuti, stimando la distruzione di circa 1/3 del parco. Dopo le proteste, il neo sindaco di Sorrento Massimo Coppola ha annunciato con una nota scritta lo stop all’operazione iniziata oltre un anno fa dopo un incendio che aveva reso instabili molti alberi. Secondo il WWF l’area, in quanto Zona Speciale di Conservazione (ZSC) denominata ‘Costiera amalfitana tra Nerano e Positano’ all’interno della Rete Natura 2000, ricade nelle competenze del Parco Regionale dei Monti Lattari, che avrebbe dovuto rilasciare il nullaosta. Ma il WWF Terre del Tirreno denuncia come l’Ente Parco non sia stato consultato e chiede che venga fatta piena luce sulle responsabilità dello scempio, come richiesto in un esposto inviato dall’Associazione alla Procura della Repubblica. Di recente, dopo le denunce del WWF e l’articolo pubblicato sull’Huffington Post, la Pineta La Tore è stata posta sotto sequestro dai Carabinieri forestali di Castellammare di Stabia e, oltre che per l’area dei tagli, sono arrivati i sigilli anche per il deposito del legname, con circa 600 metri cubi di tronchi accatastati. Fra i reati ipotizzati danneggiamento ambientale e violazione del vincolo paesaggistico. 

Alberi monumentali (e non solo) a Milano

L’attenzione sul presente e sul futuro green della città di Milano non manca alla sezione WWF Milano Sud, che continuamente si occupa della messa a dimora di nuove piante nelle Oasi urbane, tutelando quelle già presenti nei territori di loro competenza. Fra i progetti portati avanti anche il censimento dei grandi alberi (monumentali e non solo) della zona sud-est di Milano. Ad oggi sono 300 gli esemplari censiti visibili in QUESTA MAPPA e per alcuni di questi si avvierà la procedura per il riconoscimento di albero monumentale, come previsto dalla normativa. Continuativa anche la collaborazione con amministrazioni comunali e privati per tutelare le piante che potenzialmente possono diventare monumentali e per prevenire tagli indiscriminati. Esempi di collaborazione proficua sono il rapporto con l’Amministrazione di San Giuliano Milanese, che ha scongiurato l’abbattimento di centinaia di ippocastani lungo Via Gorky, e il supporto ai privati che stanno cercando di proteggere i famosi 240 pioppi cipressini di Peschiera Borromeo, il cui abbattimento, per ora, è stato scongiurato.

                              

A Bologna l’Oasi a libera evoluzione del Parco dei Cedri: un tesoro di natura in città

Oltre 2000 mq di natura nella parte orientale di Bologna, lungo il corso del torrente Savena. L’Oasi del Parco dei Cedri è nata nel novembre oltre 30 anni da una collaborazione tra WWF Bologna Metropolitana e Comune di Bologna. “L’idea di creare un’Oasi WWF a libera evoluzione in zona urbana nasce dalla lettura di uno scritto di San Francesco, che dice di lasciare sempre qualche zona incolta per favorire i fiori e gli uccelli selvatici, anch’essi nostri fratelli”, dichiara Fausto Bonafede, curatore dell’area. Era il 1989 quando i soci WWF reperivano e mettevano a dimora 200 tra alberi e arbusti di 20 specie diverse: tutte quelle legnose erano autoctone ed entravano nella composizione degli antichi boschi planiziari della Pianura Padana orientale. Dopo un primo anno di minima manutenzione, il Parco dei Cedri è stato lasciato “libero” e in 30 anni sono stati svolti importanti studi sulle dinamiche evolutive dell’area, oltre a una costante attività didattica e di comunicazione, col supporto di enti e istituzioni. Gli studi hanno dimostrato che le aree a libera evoluzione sono straordinari contenitori e diffusori di biodiversità: il suolo di una fitocenosi (ovvero, una comunità di piante) fitta, lasciata alla libera evoluzione, contiene 4 volte più microorganismi rispetto al suolo di un prato falciato più volte all’anno. Le specie utilizzate e il tipo di impianto iniziale hanno avviato una rapida evoluzione con risultati straordinari in termini di aumento della biodiversità e di stoccaggio del carbonio nella biomassa viva e nella necromassa (la massa di legno morto), stimato in oltre 70 tonnellate/ettaro in soli 30 anni. Circa 300 alberi di oltre 15 metri sono nati e cresciuti da soli e a costo zero, e questo ha ancora più valore se si pensa che far crescere un solo albero sino allo stato adulto, in ambito urbano, costa oltre 500€. Ma il Parco dei Cedri ci insegna qualcosa di ancora più importante: non è la natura ad aver bisogno dell’uomo, ma l’esatto contrario.

Il censimento dei volontari WWF per salvare “la carica dei 110” sul Monte Faito

Sono 110 monumenti naturali di 200 anni, alti fino a 20 metri, ma qualcuno in Campania vuole abbatterli. I pini neri (Pinus nigra) secolari del Monte Faito sono stati piantati dal Conte Girolamo Giusso nell’800, un visionario che disegnò il paesaggio della montagna che raggiunge i 1.131 metri (è la parte più alta della catena dei Monti Lattari che formano l’ossatura calcarea della Penisola Sorrentina), nell’intento di dare a quel luogo il fascino delle Dolomiti. Ma l’amministrazione comunale di Vico Equense, in barba ai vincoli, alle leggi e al buon senso, continua ad autorizzare lo scempio e l’abbattimento di questi patriarchi arborei, con il pretesto del pericolo per la pubblica e privata incolumità ma, di fatto, per favorire lo “sviluppo turistico” del sito. I numerosi tagli di alberi sulla montagna denunciati dal WWF Terre del Tirreno in una Zona Speciale di Conservazione (ZSC) all’interno del Parco Regionale dei Monti Lattari Tagli che hanno portato alla diffida dell’ente parco e alla nota inviata di recente dal Ministero dell’Ambiente con la richiesta di accertamenti. Ora il rischio è che accada lo stesso all’intero storico filare. Di recente il sindaco Andrea Buonocore è stato costretto, dopo una nota dell’ufficio legale del WWF inviata al Prefetto di Napoli e alla Procura della Repubblica, a modificare un’ordinanza (la n.257 del 04/10/2019) che obbligava i cittadini a tagliare gli alberi sull’intero territorio, senza alcun presupposto o necessità reale, ma per il solo fatto che essi vegetavano nelle “adiacenze di strade”. Tale ordinanza è stata rettificata con la n. 267 del 16/10/2019. Per il WWF Terre del Tirreno, dietro al taglio di tanti alberi, anche maestosi e secolari, ci sono ben altri interessi sui quali la magistratura dovrà fare chiarezza. Da qui nasce “La carica dei 110”: un censimento e catalogazione dei 110 pini neri del Faito per porre un vincolo monumentale che ne garantisca la tutela. Una vera e propria anagrafe degli alberi, come prevede la Legge n. 10/13, che la Regione ha il compito di curare e aggiornare, si spera a breve. La montagna del Faito soffre, purtroppo, di altri gravi problemi: discariche abusive, abusi edilizi e bracconaggio. Proprio su questi aspetti si è incentrata una recente un’interrogazione parlamentare dell’onorevole Carmen Di Lauro rivolta al Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.

 

Sante Cericola, il custode degli alberi in Abruzzo

Va in giro a raccogliere ghiande e semi, li porta a casa e li mette in bottiglie di plastica recuperate e riempite di terra, se ne prende cura fino a quando questi diventano piccoli alberelli o arbusti. Poi li mette a dimora e li pianta per rinaturalizzare aree che necessitano di verde o per farli diventare protagoniste di aree verdi e giardini didattici nelle scuole o nell’Oasi di Serranella, in provincia di Chieti. Sante Cericola ha 39 anni e da 20 è attivista WWF, ma prima di tutto ha una grande passione per gli alberi, che cura, protegge e racconta alle persone. L’Oasi di Serranella ospita un nucleo di farnie, residuo di più estesi boschi planiziali, vicino al torrente Gogna, area prevalentemente agricola. Sante è anche Guardia WWF e con la sua azione in questa area ha salvato diversi alberi, denunciando anche chi lungo il Gogna, esercitava attività di tagli abusivi approfittando della fiducia di anziani proprietari dei terreni incolti. Dal 2011 a Serranella, grazie a un’idea di Sante, in occasione della Giornata dell’Albero, si organizza una passeggiata proprio in quest’area della Riserva, coinvolgendo bambini, ragazzi e genitori, per raccontare l’importanza degli alberi e come sia possibile creare, piano piano, un bosco o un giardino naturalistico, per ridare spazio alla biodiversità, partendo proprio dall’azione rivoluzionaria di piantare un albero. Sante era piccolo quando ha iniziato a raccogliere e piantare ghiande e semi nell’Oasi di Serranella e oggi quegli alberi crescono alti e forti.

Festa degli alberi con il WWF Salento

Il WWF Salento da anni organizza la “Festa degli Alberi”, per promuovere non solo all’incremento e la valorizzazione del patrimonio verde e della biodiversità, ma anche il valore della coesione sociale, intergenerazionale e interculturale. Legata a collaborazioni con scuole e associazioni culturali (spesso di promozione sociale) la festa degli alberi del WWF Salento mostra il forte impegno per la cura e gestione dei nostri amici verdi.

La storica campagna “Il Grande Albero”

Da sempre il WWF in Italia si batte per la tutela degli alberi, come testimonia la storica campagna “Il Grande Albero”, tesa a salvare dall’abbattimento i grandi alberi secolari nei boschi che i forestali definivano “stramaturi, seccaginosi e senescenti” e da eliminare perché diffondevano malattie. Questa azione ha permesso al WWF di realizzare un censimento di questi monumenti vegetali, rifugio per tantissime specie vegetali e animali, fornendo a coloro che si impegnavano a salvarli una targhetta metallica triangolare gialla e nera che potevano affiggere ai tronchi degli esemplari salvati.

QUI il disegno di Fulco Pratesi realizzato per la campagna “Il Grande Albero”

Giovani alberi per le scuole di Roma

Il Progetto Living Chapel promuove la salvaguardia e la cura dell’ambiente e supporta il progetto Aule Natura del WWF Italia nella Giornata Nazionale dell’Albero, attraverso la donazione di giovani alberi per le scuole di Roma.
Le piante distribuite dalla Living Chapel sono state selezionate in collaborazione con diversi vivai forestali italiani e cresciute al Museo Orto Botanico dell’Università La Sapienza (Roma). La collaborazione fra Living Chapel e WWF, oltre che un’attività di riforestazione, vuole essere un’occasione per avvicinarsi alla natura e scoprirne il suo valore profondo.

 

A NATALE METTICI IL CUORE PER DAVVERO

Per sostenere i progetti in difesa della biodiversità e in particolare delle foreste, il WWF ha lanciato in questi giorni la Campagna natalizia “A Natale mettici il cuore” realizzata con Accenture Interactive: quest’anno il regalo consigliato è infatti l’adozione di una specie simbolo, dal gorilla al koala, specie strettamente legate alle foreste tra le tante che rischiamo di perdere per sempre senza il lavoro quotidiano e costante dei progetti di conservazione che il WWF porta avanti in tutto il mondo. RDS 100% Grandi Successi è radio partner della campagna, con un progetto di comunicazione promozionale su tutti suoi canali e su RDS Next, l’innovativa social radio per la generazione contemporanea dei millennials e la generazione Z.

testo:WWF;  foto: WWF, Michele De Pace

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