Everest: 600 in vetta, 9 morti, nuovi record
Everest: la stagione alpinistica è ormai alle spalle e si tirano le somme. A chiudere è stato Nirmal Purja con una delle sue. L’ex Gurkha ha accompagnato un cliente e alcuni Sherpa sul Tetto de Mondo, è ridisceso al Colle Sud e su per il Lhotse.
Il 28 maggio in vetta anche Sanu Sherpa, primo alpinista sui 14 Ottomila per due volte. Queste due salite sono da ricordare anche per la vicenda delle corde tagliate a circa 8500 metri, accuse avanzate da Purja, Sanu poi ha ripreso in un video proprio quelle corde tagliate. Sulla questione il Ministero del Turismo ha aperto un’inchiesta.
Everest: quante vette e quanti permessi?
Quante persone sono salite in vetta all’Everest in questa primavera 2024? Secondo il Ministero del Turismo di Kathmandu e il Sagarmatha Pollution Control Committee (coordina gli Icefall Doctors) sono circa 600 persone (si attende il numero ufficiale), comprese le guide. I permessi rilasciati sono 421. Nel 2023 il record: rilasciati 478 permessi e 656 in vetta all’Everest.
Sul versante nord
Erano 4 anni che il versante nord era chiuso agli stranieri per decisione della Cina. I permessi questa primavera sono arrivati in ritardo e non si è registrato affollamento su questo versante.
In vetta una spedizione cinese, poi una austriaca (Agenzia Furtenbach Expeditions), in poco più di 10 giorni da Kathmandu alla cima dell’Everest. Poi due spedizioni statunitensi, la Madison Mountaineering di Garrett Madison e la Alpenglow Expeditions di Adrian Ballinger con in vetta una quarantina di persone (tra clienti e guide).
Le vittime
Nove persone sono morte in questa stagione sul versante nepalese, la metà rispetto al 2023 (18).
I morti sono l’indiano Banshi Lal (morto in ospedale a Kathmandu, aveva avuto mal di montagna), il nepalese Binod Babu Bastakoti (al Colle Sud in discesa), il kenyano Cheruiyot Kirui e la guida Nawang Sherpa (dopo l’Hillary Step), i mongoli Usukhjargal Tsedendamba e Prevsuren Lkhagvajav, il rumeno Gabriel Tabara (trovato morto nella sua tenda a C3 del Lhotse). Il 22 maggio morirono l’inglese Paul Paterson e Pastenji Sherpa (crollo di una cornice di neve nei pressi dell’Hillary Step).
I Record
C’è il record del polacco Piotr Jerzy Krzyzowski, primo al mondo a salire Lhotse ed Everest senza ossigeno supplementare, in meno di 48 ore. Il britannico Kenton Cool sale per 18 volte, migliorando il record di salite per un non-Sherpa.
Kami Rita Sherpa tocca 30 volte il suolo della vetta dell’Everest.
Poi c’è il record della nepalese Phunjo Jhangmu Lama che è diventata la donna più veloce a salire dal cb alla vetta, in 14 ore e 31 minuti.
Poi un record nazionale, Jigme Pelden Dorje è diventato il primo cittadino bhutanese a scalare l’Everest. Pelden Dorje è un tenente dell’esercito reale del Bhutan. Il Bhutan era l’unica nazione himalayana senza cime dell’Everest fino ad ora.
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Stagione travagliata
Era iniziata male, con i ritardi degli IceDoctor ad aprire la via sulla seraccata del Khumbu e per tale motivo si temevano ingorghi con le poche finestre meteo. Poi è stato l’anno delle nuove regole su elicotteri, chip di tracciamento, sacchetti per riportare giù dalla montagna i propri escrementi.