Everest chiuso per Covid-19. È l’ora delle grandi pulizie?
Sherpa rimasti senza lavoro potrebbero essere utilizzati per ripulire l'Everest dalle tonnellate di rifiuti
Everest chiuso, come sappiamo, per far fronte all’emergenza Coronavirus. Il Nepal ha chiuso alla stagione primaverile, la Cina ha aperto, sinora, solo a una spedizione di connazionali formata da 26 alpinisti.
Il Nepal è alle prese con la nuova regolamentazione per far fronte all’afflusso esagerato di alpinisti sul Tetto del mondo.
Il problema dello stop, a questo momento, è economico, considerato che l’alpinismo è una delle fonti maggiori per le entrate economiche del Paese. E la primavera è la stagione più importante con il maggior flusso di turisti. A casa gli sherpa. In tanti. Si contano circa 20mila sherpa. Tante famiglia, quindi, in difficoltà. E Namche Bazar è un paese fantasma, quasi tutti gli hotel sono ormai chiusi.
E ora arriva la proposta: ripuliamo l’Everest. La proposta arriva direttamente da loro, dagli sherpa. Un lavoro eonorme, ripulire l’Everest da rifiuti e cadaveri. Solo l’anno scorso furono raccolti circa 11 tonnellate di rifiuti. L’operazione pulizia potrebbe dar lavoro per qualche mese a diverse migliaia di sherpa.
EVEREST RIPULITO DI 11 TONNELLATE DI RIFIUTI
I rifiuti furono portati in spalla e in elicottero sino a Namche Bazar e da qui a Katmandu per il riciclaggio. Il team lavorò per circa 6 settimane. Trovarono di tutto: plastica, bombole di gas vuote, lattine, bottiglie ed anche attrezzatura alpinistica varia. Comprese tende.
Da lì l’appello agli alpinisti: riportate giù le vostre cose. Il Governo nepalese, d’altronde, è da tempo che ha introdotto un deposito di 4.000 mila dollari per ogni team. Deposito da restituire per chi porta a Katmandu 8 kg di rifiuti.