Everest, è finito il lunapark?
Everest: nuove regole in arrivo dal Governo del Nepal. Dopo le news e le immagini della scorsa stagione che hanno fatto il giro del mondo, dopo gli incidenti, anche mortali, il Nepal corre ai ripari. E introduce regole più stringenti per salire sul Tetto del Mondo.
In più di una circostanza abbiamo ribadito che non è possibile assistere a ingorghi a quella altitudine, con conseguenze anche drammatiche. Tutti in fila indiana ad attendere di passare.
A morire in poche settimane sull’Everest sono stati undici alpinisti. Nove versante Nepal, due su quello del Tibet.
Ovvie le critiche nei confronti del Governo del Nepal sulla concessione dei permessi. Troppi. Nel 2019 sono stati concessi 381 permessi, mai così tanti. E concessi anche ad alpinisti non esperti. Il tutto nel nome dei guadagni legati alle spedizioni. Basti pensare che il giro di affari si aggira su diverse centinaia di milioni di dollari all’anno.
Ecco, qundi, che il Nepal corre ai ripari. Come?
- Innanzitutto si dovrà dimostrare di aver già effettuato una salita su una vetta over 6.500 mt.
- Gli alpinisti dovranno fornire al Governo copia del passaporto, biografia e certificato medico di buona salute per salire a un’altitudine di ottomila metri.
- Le agenzie hanno l’obbligo di avere alle spalle almeno tre anni di esperienza in spedizioni di alta quota.
- Vi è poi l’obbligo di sostenere per la spedizione sull’Everest una spesa superiore ai 35.000 dollari. 20.000 per gli altri Ottomila. Una regola introdotta per scoraggiare il taglio dei costi e quindi a carenze di equipaggiamento o mancanza di assicurazione per i soccorsi.
Non resta che attendere che tali regole diventino realtà. Dal Governo nepalese assicurano che saranno introdotte quanto prima. Si spera entro la primavera 2020.