Everest tra ingorghi, vette, tempo incerto e aiuti negati…
Everest: in questa primavera turbolenta questi sono giorni cruciali. Si prevedono infatti circa 200 vertici ma i problemi non mancano. Innanzitutto il sovraffollamento sulla via e, visto cosa è successo negli anni passati, non c’è da stare sereni. In più la finestra di bel tempo attesa, non è arrivata come previsto. C’è freddo polare in quota, nevica. Molti scalatori, come riferito, stanno avendo problemi di congelamenti.
Le ultime previsioni parlano di tempo variabile fino al 22 maggio, con sole, nuvole, raffiche di neve e improvvise raffiche di vento forte.
Voglia di vetta!
Intanto sulla montagna c’è la “fila indiana”. In molti hanno pianificato la vetta per oggi, quindi si sono mossi dal campo base giorni fa. Alcuni, visto il meteo incerto, hanno preferito attendere a campo 3 un’altra notte invece di avanzare. Ma ciò comporta poi anche il problema di limitato ossigeno supplementare.
Gli ingorghi già ci sono stati nei giorni scorsi. Come ha riferito Piotr Krzyzowski, scalando il Lhotse senza O2 o sherpa, è stato coinvolto in un ingorgo tra il campo 3 e il campo 4.
E ci sono stati già diversi salvataggi per alpinisti che hanno avvertito malori in quota. E di nuovo si è assistito a scene che non vorremmo mai vedere: in molti hanno continuato a salire non aiutando chi ne aveva bisogno.
Everest: numeri impressionanti
Dal 19 maggio un centinaio di vertici, come detto circa 200 persone stanno tentando in queste ore la vetta. La prima ondata al vertice ha portato a circa 100 salite dall’11 al 14 maggio.
Nel totale dovrebbero essere più di 400 le vette di questa primavera 2024. I permessi rilasciati sono 419. Ovviamente senza senza contare gli sherpa e altri scalatori locali.
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Primo Bhutanese sull’Everest
Stabilendo un record nazionale, Jigme Pelden Dorje è diventato il primo cittadino bhutanese a scalare l’Everest. Pelden Dorje è un tenente dell’esercito reale del Bhutan. Il Bhutan era l’unica nazione himalayana senza cime dell’Everest fino ad oggi.