Evviva la borraccia! No alla plastica in montagna
Sempre più siamo chiamati a misurarci con la complessità dell’Ambiente e dell’insieme di fattori fisici, chimici e biologici che rappresenta. L’Ambiente è l’incontro degli elementi viventi con i non viventi con la fitta trama di relazioni che coinvolge tutti e tutto sulla Terra. Come Club Alpino Italianopercorriamo la Montagna dal 1863 e, passo dopo passo ne abbiamo colto ogni espressione. Per passione e studio ci siamo quindi specializzati di Montagna che è parte significativa della biosfera, incide positivamente sulla qualità degli ecosistemi in successione fino al mare. Un esempio naturale di questo legame è il “ciclo dell’acqua”, indispensabile alla vita con la Montagna serbatoio naturale di questa risorsa “potabile”, così preziosa, così scarsa e gelosamente protetta nel profondo degli acquiferi.
In Natura è rilevante il concetto di equilibrio affinché non si alterino in modo irreversibile bio e geodiversità (varietà di organismi e specie nella varietà di luoghi).
Frequentando con continuità gli ambienti naturali e semi naturali montani ho preso consapevolezza e ho apprezzato la loro grande capacità di utilizzare ciò che producono nel continuo ed equilibrato flusso vitale scandito dalle stagioni che si alternano. Il processo si interrompe in presenza di ambienti e prodotti artificiali, come strade, edifici e impianti vari (per i quali l’uomo deve intervenire con continuità) ma soprattutto è diventata esponenziale la presenza in ambiente di materiali non “digeribili” dalla Natura e infatti, non a caso questa giornata mondiale è centrata sulla “plastica” e sulla sua diffusa presenza. I mari ne sono stracolmi addirittura nella profondissima Fossa delle Marianne e purtroppo la si ritrova abbondante nei pesci che sono un nostro ricercato alimento (a evidente rischio di qualità e salute). Dopo il Cambiamento Climatico c’è l’Inquinamento di aria, acqua e suolo che occupa il secondo posto tra le criticità ambientali planetarie ed è oramai rilevato anche a livello macroscopico, direttamente dai nostri sensi.
Contro le emergenze planetarie possiamo agire collettivamente assumendo decisioni politiche severe in processi partecipati di Nazioni come COP 21 e AGENDA 2030 in quanto qualità della vita e biodiversità sono in pericolo per frequenza e ampiezza delle trasformazioni ambientali dovute all’uomo che stanno accelerando fenomeni come dissesto idrogeologico, scioglimento dei ghiacciai, deforestazione, desertificazione e la perdita di specie animali e vegetali. Ma possiamo anche agire singolarmente nella quotidianità adottando uno stile di vita prossimo ai ritmi della Natura. Il Cai si è posto questo tema con il Progetto Montagna Pulita dell’allora Presidente Generale Gabriele Bianchi
L’inquinamento in montagna è un problema che non si sottovaluta più e i rifiuti si trovano diffusi: nelle aree sosta, nelle zone di ricreazione, nelle scarpate e lungo i sentieri. Importante l’opera di sensibilizzazione rivolta a residenti e turisti che possono essere poco attenti. Contro l’inquinamento il Cai svolge sia azioni dirette sulle strutture in quota utilizzando le possibilità offerte da tecnologia e materiali, sia iniziative didattico-informative con attività di comunicazione attuate in ambiente durante le escursioni, nei rifugi e nei corsi di formazione e avvicinamento alle “terre alte”.
Il Progetto “Montagna Pulita” è infatti una campagna di sensibilizzazione avviata dal Cai da molti anni che guarda alla corretta fruizione turistico-naturalistica invitando alla riduzione dei rifiuti in montagna ed alla percorrenza dei sentieri, nel rispetto degli ambienti attraversati. Diventa efficace la documentazione sulla diffusione e sulla vita dei rifiuti e sulle possibilità del riciclo.
EVVIVA LA BORRACCIA! NO ALLA PLASTICA IN MONTAGNA, a questo invasivo, longevo e subdolo prodotto che è sempre più presente, si sminuzza, si frammenta, non si decompone e può finire anche negli alimenti. L’uso eccessivo della plastica si paga a caro prezzo e ne sanno qualcosa pesci e uccelli, con fotografie significative che hanno fatto il giro del mondo. Come Cai ne abbiamo riflettuto anche il 22 aprile 2018 GIORNATA DELLA TERRA ribadendo la lotta all’inquinamento e ai danni presenti in ambiente.
CULTURA DELL’AMBIENTE CAI, DA GESTI PICCOLI, EDUCATIVI E SIGNIFICATIVI
Come CAI possiamo essere utili all’ambiente ed educare anche con piccoli gesti e avvalendoci di simpatici e colorati compagni di escursione portati con noi nello zaino. Tra questi ne abbiamo uno meraviglioso che è la nostra “borraccia”, fedele compagna di esperienze ed emozioni
Nella riunione CCTAM del 14 aprile 2018, anticipando la Giornata della Terra abbiamo deciso lo slogan EVVIVA LA BORRACCIA! con un messaggio rivolto a soci e non soci affinché nelle attività formative e di escursione si utilizzi la borraccia e non la bottiglia di plastica (PET); soprattutto da evitare nei pranzi al sacco preparati dagli alberghi per le uscite dei corsi e le escursioni sezionali. In montagna abbiamo acqua buona, generosamente presente e quindi utilizziamola.
Un primo positivo esempio è venuto dal Corso AE d’Abruzzo 2018 che ha recepito l’appello e nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise dove i corsisti giunti al paese di Civitella Alfedena, hanno utilizzato la fonte per questa primaria necessità.
L’impegno CAI dal “Progetto Montagna Pulita” è per una Cultura dei Rifiuti che riusa l’oggetto (borraccia), riduce la quantità (no al PET), riporta a valle quelli prodotti e li differenzia. Troppe attuali situazioni ci portano a utilizzare per un tempo breve, delle volte addirittura di minuti e qualche ora, materiali che poi saranno presenti in ambiente per secoli e addirittura millenni.
La plastica è necessaria in molte forme d’uso, ma non abbandonata in montagna, nelle valli, nei boschi, nei fiumi e nei mari.
Filippo Di Donato
Presidente CCTAM del CAI
(da Lo Scarpone)