Gatto selvatico, il fantasma dei boschi
Il gatto selvatico (Felis silvestris): quanti di noi in montagna sperano di avvistarlo prima o poi? Impresa ardua, visto il suo essere molto schivo. Infatti, è chiamato da molti il fantasma dei boschi. Si tratta di un piccolo felino, suddiviso in varie sottospecie, che occupa aree vastissime, comprendenti gran parte di Africa, Europa e Asia sud-occidentale e centrale, fino a India, Cina e Mongolia.
Il gatto selvatico, le parentele
È cugino del gatto domestico, prove genetiche, morfologiche e archeologiche, infatti, indicano che il gatto domestico sia stato addomesticato a partire dal gatto selvatico africano, probabilmente 9000-10.000 anni fa, in coincidenza con la nascita dell’agricoltura e del bisogno di proteggere i raccolti dai roditori granivori. Il parente più stretto del gatto selvatico è il gatto delle sabbie (Felis margarita).
Le sottospecie
Nel 2007, tuttavia, dopo una serie di precise analisi genetiche, è stato dimostrato che esistono solamente quattro sottospecie, alle quali ne è stata aggiunta una quinta, il gatto di montagna della Cina, fino ad allora classificato come specie a parte. Attualmente, quindi, le cinque sottospecie riconosciute sono:
- F. s. silvestris Schreber, 1777 – gatto selvatico europeo (diffuso in passato in tutto l’Europa e assente unicamente dalla Fennoscandia);
- F. s. bieti Milne-Edwards, 1892 – gatto del deserto della Cina (diffuso in Cina occidentale, prevalentemente nel Qinghai, ma forse anche nel Sichuan nord-occidentale);
- F. s. cafra Desmarest, 1822 – gatto selvatico sudafricano (diffuso nell’Africa meridionale);
- F. s. lybica Forster, 1780 – gatto selvatico africano (diffuso in tutto il Nordafrica fino alla penisola arabica e al mar Caspio);
- F. s. ornata Gray, 1832 – gatto selvatico asiatico (diffuso dalle rive orientali del Caspio fino all’India occidentale e, a nord, fino al Kazakistan, alla Cina occidentale e alla Mongolia meridionale).
Il gatto selvatico europeo
Simile nell’aspetto a un gatto soriano muscoloso e di grandi dimensioni, il gatto selvatico europeo ha mantello lungo e folto, testa larga e muso abbastanza piatto. Ha una costituzione piuttosto compatta, con zampe brevi, orecchie ben distanziate tra loro e coda che misura poco più di metà della lunghezza testa-corpo. Il mantello, piuttosto appariscente, presenta strisce scure ben definite su testa, collo, zampe e lungo il dorso, mentre la coda, grossa e dall’estremità arrotondata di colore nero, è ricoperta da anelli scuri.
Il gatto selvatico europeo è diffuso dalla Scozia, a nord, fino all’Europa sud-orientale, comprese alcune isole del Mediterraneo, ma la sua distribuzione è divenuta estremamente frammentata in seguito alla persecuzione e alla distruzione dell’habitat. In Italia è presente in tutta l’area interna centro-meridionale (anche in Sicilia), con segnalazioni al confine tra Liguria, Piemonte e Francia e in Friuli-Venezia Giulia, nonché in Sardegna. In Germania è presente nella Foresta di Zitter.
Vive perlopiù nelle foreste di latifoglie o in quelle miste, ma anche nella macchia mediterranea, nelle foreste rivierasche, ai margini delle paludi e lungo le aree costiere. Le due sottospecie africane si incontrano in tutti gli habitat, a eccezione di foreste tropicali e deserti.
Creatura solitaria
Il gatto selvatico è estremamente cauto nei confronti dell’uomo e cerca sempre di non avvicinarsi alle zone abitate. È una creatura solitaria e ciascun esemplare difende un proprio territorio di 1,5–12 km², a seconda dell’ambiente locale. I maschi tendono a possedere territori più estesi delle femmine, e il loro areale si sovrappone a quello di tre-sei femmine vicine. Gatti selvatici di ambo i sessi marcano i propri territori depositando feci in luoghi esposti e rilasciando marcature odorose spruzzando urina, strofinando le guance e grattando il terreno.
I principali competitori del gatto selvatico sono le volpi, le martore, gli sciacalli dorati e i gatti della giungla.
Riproduzione
I gatti selvatici si riproducono generalmente un’unica volta all’anno, sebbene possa essere partorita una seconda nidiata se tutti i componenti della prima muoiono. Il gatto selvatico europeo si riproduce tra febbraio e marzo. Prima di partorire la madre prepara una tana nel sottosuolo o in un altro luogo riparato. In natura, ciascuna nidiata comprende da uno a cinque piccoli, ma quelle composte da tre-quattro piccoli sono le più frequenti. Alla nascita i gattini pesano 75-150 g e sono ciechi e inermi. In un primo momento sono maculati, ma successivamente, durante la crescita, le macchie si fondono fino a formare delle strisce. Aprono gli occhi dopo sette-dodici giorni e iniziano a procurarsi il cibo da soli a dieci-dodici settimane di età. Verso i due mesi sono pienamente sviluppati e iniziano a condurre vita indipendente dopo il terzo mese; entro il primo anno di vita, quando raggiungono la maturità sessuale, devono riuscire a occupare e difendere un proprio territorio. In cattività i gatti selvatici vivono fino a sedici anni.
I rischi
I principali fattori di rischio per la sopravvivenza di questa specie sono l’ibridazione con i gatti domestici, le malattie che questi ultimi possono trasmettere e la competizione con gli esemplari randagi. Tra gli altri ricordiamo la continua distruzione dell’habitat e la frammentazione e il degrado di quest’ultimo in alcune aree (sebbene in altre zone d’Europa la foresta stia di nuovo ricrescendo, in seguito all’abbandono dei terreni agricoli). Costituiscono un problema anche le uccisioni lungo le strade e, in certe aree, la persecuzione umana.
La popolazione europea più numerosa è quella stanziata sui monti Eifel, in Germania. Felis silvestris
INFO
Classe: Mammiferi (Mammalia)
Dimensioni: lunghezza da 70 a 110 cm (di cui 30-40 cm di coda). Peso 2-7 kg, maschi più grossi delle femmine.
Vita: 8-10 anni.
Habitat: vive in boschi collinari e montani, misti o con prevalenza di latifoglie, a quote inferiori ai 1500 metri, con presenza di rocce e anfratti in cui allestire la tana.
Cosa mangia: soprattutto roditori (possono arrivare a costituire anche l’80% della dieta), ma anche uccelli, anfibi, pesci e grossi insetti.
Riproduzione: una volta l’anno, con accoppiamenti in febbraio marzo
Piccoli: dopo 65 giorni di gestazione nascono da 2 a 5 piccoli che, a 4 mesi di età, una volta addestrati alla caccia, diventano indipendenti.
Curiosità: La lingua del gatto selvatico è ricoperta di papille che la rendono rugosa e quindi adatta a ripulire le ossa delle prede dai residui di carne.
A differenza del gatto domestico non gioca con le sue prede vive.
Ogni gatto occupa un territorio di caccia di grandezza variabile tra 2 e 10 chilometri quadrati e lo marca con urine e graffiature sulle cortecce, senza che vi sia la necessità di combattimenti. Individui di sesso opposto possono frequentare lo stesso territorio.
Note: simile al gatto domestico, si distingue da questo per la corporatura più robusta; la coda grossa, con punta arrotondata e larghi anelli neri, oltre ad altri caratteri del mantello.