Governo del Nepal: “Divieto di foto e video sull’Everest”

Coro di no di alpinisti e sherpa. Si vuole evitare di far vedere al mondo le code interminabili degli scorsi anni?

Everest: nuove regole dal Dipartimento del Turismo del Nepal. Alcune da grattarsi la testa. Entreranno in vigore dalla prossima stagione himalayana.

Foto e video

Tra le nuove restrizioni, questa: si possono scattare fotografie e video ma è vietato condividerli senza il permesso del Dipartimento. La regola, al momento, non è chiara, e si attendono faq in merito. In pratica: dovrebbe essere possibile scattare foto e realizzare video di se stessi e dei propri compagni di spedizione ma non si possono condividere senza l’autorizzazione del Ministero, oppure un’altra lettura della norma è che quelle vietate alla condivisione sono solo quelle di altri scalatori.

Coro di no

Subito si è alzato un coro di no tra gli alpinisti e gli sherpa. In sintesi: regola praticamente impossibile da seguire; regole che non hanno senso.

Le ragioni

Tra le ragioni di questa nuova regola vi è la protezione degli scalatori in pericolo, i cadaveri catturati dalla telecamera. E soprattutto evitare di riprendere, come accaduto nel 2019, le lunghe file all’Hillary Step. La famosa foto di 2 anni fa, che riportiamo, era di Nirmal Purja.

E proprio quell’immagine rimbalzò in tutto il mondo, scatenando un putiferio. Un imbarazzo per il Nepal. E così, invece, di controllare il numero degli alpinisti sull’Everest, si è pensato che fosse meglio evitare un’altra foto del genere. Perché la prima ipotesi produrrebbe minori entrate al turismo e ciò non è possibile dopo il terremoto e il Covid-19.

Le altre regole

  • Richiedere un certificato medico che certifichi lo stato di forma prima di tentare l’Everest.
  • Altra regola riguarda gli Sherpa e l’identificazione più chiara dei compiti che  svolgeranno.
  • Poi prove concrete per evitare false affermazioni di vetta.
  • Per evitare le frodi assicurative degli ultimi anni, gli alpinisti presumibilmente malati dovrebbero essere evacuati in elicottero e portati in ospedale, non solo lasciati in aeroporto.

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