Grotte di Pertosa-Auletta, meraviglia degli Alburni!

Le Grotte di Pertosa-Auletta, meraviglia degli Alburni! Situate a 40 minuti da Salerno, sono l’unico sito speleologico in Europa dove è possibile navigare un fiume sotterraneo, addentrandosi verso il cuore della montagna.

Il fiume Negro nasce in profondità e vi offre un affascinante ed inconsueto viaggio in barca, immersi in un silenzio magico, interrotto soltanto dal fragore degli scrosci della cascata sotterranea. Le Grotte si estendono per circa tremila metri in un percorso ricco di concrezioni, dove stalattiti e stalagmiti decorano ogni spazio con forme, colori e dimensioni diverse, suscitando stupore ed emozione. Ma non è solo questo che colpisce delle Grotte ma il viaggio sotterraneo è tutto da scoprire per bellezze uniche al mondo.
Molto estese tanto che ne risulta difficile una completa mappatura, la sequenza di cavità delle grotte scavano la parte settentrionale della catena dei monti Alburni e si suppone che la loro genesi ed evoluzione siano addebitabili a fenomeni tettonici ed all’oscillazione del livello di base della falda idrica (il calcare per crescere di un solo centimetro impiega ben 100 anni).

Circa l’origine delle acque, invece, in passato fu ipotizzato che provenissero da un condotto sotterraneo collegato al Tanagro. Oggi è opinione largamente condivisa che le acque che fuoriescono dalle grotte di Pertosa-Auletta siano da collegare con uno o più punti di emergenza della falda freatica presente nel massiccio degli Alburni. Pensate che le sorgenti pompano circa 600-700 litri di acqua al secondo.

L’altra particolarità delle Grotte è data dall’androne, dal grosso ingresso dove, nelle varie epoche, vi sono stati insediamenti abitativi. Questo fatto è dato anche dai numerosi ritrovamenti, quali vasi e vasetti, armi rudimentali e tanto altro. Si suppone che vi abitassero per lo più pastori, i quali avevano costruito un sistema di palafitte come documentato e realizzato materialmente in uno dei due musei collegati alle Grotte.

Questi reperti, oltre che in tali nuovi siti, si trovano per lo più nel Museo Preistorico Etnografico di Roma, nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli e nel Museo Provinciale di Salerno.

Oggi le Grotte di Pertosa-Auletta hanno un flusso di oltre 50.000 visitatori all’anno (con picchi anche più alti) e tale numero è in costante crescita. Sono aperte ai turisti dal 1932. Si estendono, come detto, per circa 3mila metri tra sale che prendono al cuore per forme, colori e dimensioni. Una Grotta viva dove si può ammirare la forza del tempo tra la Sala delle Meraviglie, la cascata, la Sala del Trono, la Grande sala, la Sala delle Spugne, quella del Paradiso. Il visitatore attento noterà anche scritte e disegni umani che testimoniano che le Grotte furono utilizzate anche come nascondiglio durante la II Guerra Mondiale. E poi diciamolo: ci vuole anche fantasia per visitare queste Grotte. Ci si perde davvero tra le tante concrezioni, dove ognuno può vederci qualcosa: un elefante, un monaco in preghiera e chissà cos’altro…

Il percorso completo ha una durata di 100 minuti, quello parziale di 75. Due sono, quindi, i percorsi turistici, percorsi di diversa durata accessibile a tutti. In più vi sono i percorsi speleologici (su prenotazione) per avventurarsi nel meandri della montagna accompagnati dalle guide speleologiche. Il Percorso attivo ha una durata di 120 minuti.

E per rendere il viaggio e l’esperienza ancora più emozionante sono state ideate e realizzate anche altre attrattive. Per circa otto anni le grotte di Pertosa-Auletta hanno ospitato “L’Inferno di Dante nelle Grotte”. Il pubblico diviso in gruppi di 30/35 unità veniva affidato ad un “Dante” ed in compagnia di questi, attraversava i dieci cerchi dell’Inferno, immaginato dal Sommo Poeta, ed in ognuno di essi, incontrava il personaggio o i personaggi che più lo caratterizzano.

Poi è stata la volta dello spettacolo itinerante “Ulisse: il Viaggio nell’Ade”, per la prima volta in una particolare forma di “speleoteatro in barca”, ideato e diretto da Francescoantonio Nappi e prodotto da Il Demiurgo. Lo spettacolo mette in scena la discesa di Ulisse negli Inferi alla ricerca dell’indovino Tiresia. Lo spettacolo andrà avanti per tutto il 2017, per un weekend al mese, con una pausa nel solo mese di agosto.
Oggi è stato installato un nuovo sistema di filodiffusione e di proiezione che rendono il teatro in grotta un’esperienza unica nel panorama nazionale.

Le grotte sono cardioprotette. Grazie all’Associazione Onlus Carmine Speranza, che ha donato un defibrillatore.

Ma non solo Grotte. Dall’autunno scorso sono aperti i Musei Mida. La visita ai Musei MIdA è un’esperienza dinamica e stimolante, dove i visitatori si appassioneranno ai temi proposti attraverso esperienze ludico didattiche, in un’avventura tutta da scoprire. Grazie alle integrazioni di supporti multimediali audio-visivi e esposizioni tattili e olfattive, la visita coinvolge lo studente da ogni punto di vista. L’archeologia, la speleologia, la biodiversità ed il suolo saranno una sorprendente avventura. Attraversando i vari padiglioni si toccheranno – sì, si toccheranno – i vari tipi di terreno, oppure si vedrà (attraverso un sistema a vetro) il processo di approvvigionamento e non solo delle formiche. E, tra le tante cose, si rimarrà colpiti da un particolare TG.
Come si diceva due sono i Musei della Fondazione MIDA (Musei Integrati dell’Ambiente; è un ente senza fini di lucro, i cui fondatori sono la Regione Campana, la Provincia di Salerno e i Comuni di Auletta e Pertosa). Per la visita ad ognuno dei due siti ci si impiega circa 60 minuti.

Mida 1: Museo Speleo-Archeologico

Il Museo Speleo-Archeologico, situato nel moderno complesso del MIdA 01 in Piazza De Marco a Pertosa, documenta, nei suoi allestimenti, il sito archeologico sommerso delle grotte, con l’impianto palafitticolo unico in Europa; racconta anche del rapporto dell’uomo con il mondo sotterraneo a partire dalla preistoria e l’uso delle caverne come miniere, residenze, stalle, luoghi di culto. Si può ammirare la sezione verticale dei resti delle palafitte rinvenute, una serie di riproduzioni di suppellettili e la ricostruzione in scala reale di una porzione della palafitta.
Le attività ed i laboratori offerti ai visitatori ed alle scolaresche permettono di approfondire le scoperte più importanti della speleo – archeologia, con sezioni sui metodi di ricerca, sulla storia delle ricerche archeologiche.

Le indagini condotte da due archeologi pionieri, Giovanni Patroni e Paolo Carucci, portarono al rinvenimento di migliaia di reperti sepolti nei limi del fiume che scorre nella grotta e permisero di scoprire due livelli sovrapposti di antiche palafitte costruite, come detto prima, nell’antro della Grotta.

Il viaggio nel Museo è quasi reale, grazie alle esposizioni di vita preistorica in scala reale e le riproduzioni di scenari e momenti di vita, il tutto condito da stazioni multimediali interattive che ci forniscono informazioni anche tramite brevi documentari tematici e pannelli esplicativi con testi in lingua italiana e inglese. Reperti, tanti reperti, che ci fanno capire come quell’antro è stato vissuto in varie epoche, dalla preistoria alla protostoria, dall’età greco-romana all’epoca medioevale. Ma non solo utensili, vi sono anche oggetti che ci rimandano ad altro, in pratica veri e propri oggetti di culto.

Mida 2: Museo del Suolo

Qui si può vivere una avventura alla scoperta di una risorsa fondamentale come l’aria e l’acqua da conservare e proteggere, ed è accompagnato da una serie di attività laboratoriali, percorsi ed escursioni lungo il fiume Tanagro, nel corso d’acqua sotterraneo Negro, nell’area carsica e nel Parco Nazionale Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Geoparco mondiale UNESCO, alla scoperta del mondo sotterraneo.

LE SEZIONI

IL FORMICAIO
Apre il percorso espositivo, come accennato prima, un grande formicaio dove formiche taglia-foglie tagliano pezzi di foglie, li trasportano nel nido, coltivano il fungo del quale si nutrono e infine gestiscono i rifiuti, come in una città modello!

La prima sala espositiva presenta:
un banco per le attività: cassetti da aprire alla scoperta dei materiali e dei colori del suolo, e piccoli modelli delle associazioni suolo-pianta da esplorare.
le teche del percorso dalla roccia al suolo: il suolo è costituito di minerali e sostanze organiche.
Queste teche presentano:
i diversi stadi di trasformazione dei minerali, dalla roccia alla formazione di particelle fini che costituiscono il suolo;
i diversi stadi di trasformazione dei residui vegetali che formano l’humus e la sostanza organica del terreno.

IL MONDO DELLE RADICI
Uno schermo verticale rappresenta un rhizobox: una parete trasparente per osservare la crescita ed il comportamento delle radici.
Grazie ad una serra sarà possibile osservare le radici nel suolo… ma anche radici e piante che crescono nell’aria: le epifite.

TEATRO DEL SUOLO
Il tavolo touch-screen permette la consultazione degli atlanti del suolo della Commissione Europea, con gli organismi del suolo. Inoltre attraverso presentazioni multimediali si possono esplorare le tecniche per la ricostruzione della vegetazione antica attraverso l’analisi dei pollini e carboni custoditi nel tempo dal suolo.

COME NASCE UNA GROTTA
Attraverso un libro virtuale si scoprirà il lavoro dell’acqua nella formazione delle cavità sotterranee e delle loro spettacolari concrezioni, con testi ed immagini relativi alle Grotte di Pertosa-Auletta ed alle creature che le abitano.

LA SALA DEI PEDON
Un pedon è un volume di suolo prelevato in campo, che consente di osservare i materiali e la loro stratificazione.
Ogni strato ha una storia da raccontare ed il racconto parte da 4 tipologie di suolo rappresentative di alcuni tra i più importanti paesaggi ed ecosistemi della Campania.

IL MONDO MICRO-MACRO
Si esplora il suolo al microscopio! La postazione interattiva presenta le sezioni sottili del suolo: delle “fettine” di terreno, prodotte con opportune tecniche a partire da campioni prelevati da differenti orizzonti dei pedon, rivelando immagini sorprendenti, che assomigliano a vere e proprie opere d’arte.
La vita nel suolo è rappresentata in quattro terrari e quattro vetrine olografiche con modelli 3D di acari, scorpioni, millepiedi, formiche che si possono ruotare, ingrandire, spostare.
L’argilla: la terra che si muove, una animazione illustra la formazione e le eccezionali proprietà di un materiale all’interfaccia fra mondo minerale ed organismi viventi.
Viaggio virtuale 3D
Un filmato-avventura nei pori del suolo in 3D! Scendendo lungo il tronco di una pianta si prosegue attraverso le radici per arrivare ai pori del suolo. Un viaggio ed un incontro inatteso con le creature che abitano il mondo sotterraneo.

LA COLLEZIONE VEGETALE
La grande sala a vetrine comprende collezioni di piante vive, erbari storici e contemporanei, collezioni di semi, legni, piante della flora del Cilento, Vallo di Diano e Alburni oltre a materiali multimediali sugli ambienti di riferimento.
La flora naturale e la biodiversità relativa alle piante alimentari sono presentate con una classificazione per ambienti, mentre un erbario del Cilento è esposto al pubblico in serie tassonomica (in base alla classificazione botanica) nel corridoio che circonda la sala vetrinata.
Nello stesso corridoio si trova un’esposizione sul Carciofo bianco di Pertosa e sulle radici di alcune delle più diffuse specie del territorio.
La sala vetrinata è suddivisa in quattro angoli espositivi dedicati alle piante ed agli ambienti del Cilento e Vallo di Diano, e che si aggiungono all’area umida, Sito di Importanza Comunitaria – rete Europea Natura 2000, esplorabile “dal vivo” a partire dalla terrazza del museo.

Come ci si renderà conto è un viaggio davvero ricco di emozioni e saperi e il tutto condito con una multemedialità avveniristica che fa invidia ai musei di tutto il mondo.

Le Grotte si Pertosa-Auletta sono anche altro. Oltre al teatro, come già detto, vengono organizzate attività nella natura, laboratori didattici per scolaresche e non solo, rafting sul fiume Tanagro, trekking, giornata con gli asini, tree climbing. Insomma una pacchetto completo per trascorrere una giornata tra le meraviglie della natura…
E poi ciò che vi catturerà, oltre a disponibilità, simpatia e professionalità del personale tutto delle Grotte, è la passione – una grande passione – che li muove.

Info e Contatti Grotte di Pertosa-Auletta 

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