I ghiacciai del Trentino respirano
Respirano i Ghiacciai del Trentino. Ciò grazie soprattutto alle eccezionali precipitazioni di quest’anno. Ma la situazione resta in allarme causa riscaldamento climatico.
Ghiacciai del Trentino: i rilievi
I rilievi glaciologici si sono conclusi nei giorni scorsi. Vengono eseguiti ogni anno per determinare il bilancio di massa dei principali ghiacciai del Trentino. Sono stati coordinati dalla Protezione civile del Trentino. In collaborazione con la Sat attraverso la sua Commissione glaciologica, il Muse, l’Università di Padova per i ghiacciai del Parco dello Stelvio, Careser e La Mare e il Servizio glaciologico lombardo per il ghiacciaio Adamello Mandrone.
Gli accumuli
Sul ghiacciaio Adamello-Mandrone ci sono accumuli fino ai 6 metri di neve invernale sotto la cima Adamello.
Per i ghiacciai nel Parco dello Stelvio misurati invece per il ghiacciaio del Careser accumuli medi dai 4-5 metri ai 2.80 nella parte più bassa, per il ghiacciaio de la Mare accumuli medi tra i 4 ed i 3.5 metri.
Su tutti e tre i ghiacciai negli strati più superficiali a circa 1-1.5 metri dalla superficie registrati anche due evidenti depositi di polvere rossastra di origine desertica.
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Il presidente SAT Cristian Ferrari “Quello che emerge è che salvo un’evoluzione calda dell’estate, ci sono buoni presupposti perché l’abbondante copertura nevosa rilevata permanga sui ghiacciai. Almeno alle quote più alte contribuendo alla formazione di nuovo ghiaccio. Le condizioni di nevicate eccezionali nell’inverno appena trascorso non ci mettono comunque al riparo. Attenzione che dobbiamo avere per una situazione glaciologica che rimane critica nel suo complesso“.