Il 10% degli uccelli di montagna scomparso in pochi anni

Gli effetti dei cambiamenti climatici si vedono, purtroppo, anche nelle popolazioni di uccelli europei di montagna. Dati allarmanti arrivano da uno studio. Tale popolazione ha perso il 10 percento di esemplari a partire dall’inizio del 2000. Lo studio è di un team di ricerca internazionale guidato da studiosi del Museo finlandese di storia naturale e dell’Università di Helsinki, che hanno collaborato con i colleghi dell’istituto InForest Jru (CTFC-CREAF), del Programma italiano di monitoraggio degli uccelli da allevamento, dell’Università di Lund (Svezia) e di altri atenei di tutta Europa.

Gli scienziati hanno analizzato la distribuzione delle popolazioni di 44 specie di uccelli montani tra il 2002 e il 2014 in diverse aree geografiche, comprese la Fennoscandia, la Penisola Iberica e l’arco alpino. In tutto 12 Paesi.

È emerso che complessivamente le specie di uccelli di montagna hanno mostrato un calo significativo del 7 percento, mentre per quelle più specializzate il declino è stato del dieci percento. Un bel numero, come si diceva, spariti dal pianeta soprattutto a causa dei cambiamenti climatici catalizzati dai fattori antropici.

Gli scienziati spiegano cosa accade. Con l’aumentare delle temperature gli uccelli tendono a salire di latitudine/altitudine cercando le stesse condizioni climatiche. Risultato di tali migrazioni? È che coloro  che già vivono ad alta quota è impossibile trovare altre mete e sono così condannati a morire.

Non solo. Un’altra causa è legata al rimboschimento delle montagne. Molti uccelli, infatti, sono abituati a spazi aperti.

foto: dolomitipark.it

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