Il 7° Alpini al Pis Pilon: si cerca un nuovo gestore
foto: edelweissapartmentsdolomites
C’è un rifugio alpinistico, il 7° Alpini al Pis Pilon, che si può incontrare alla fine dell’alta Via n.1 che ti permette, ammirando la parete alle sue spalle, di sentirti circondato da braccia rocciose che vestono caldi colori dall’alba al tramonto: è la S’ciara de oro, la «montagna della vita» di Dino Buzzati.
Anche chi ama scendere da Monaco di Baviera, per raggiungere via terra Venezia, visita questa valle in cui nasce il torrente Ardo. Grazie alla presenza di questo rifugio gli appassionati di roccia possono più comodamente esplorare le pareti anche grazie ad apprezzate vie ferrate quali la Ferrata Berti, la Ferrata Sperti e la Ferrata del Marmol.
E’ stato costruito negli anni cinquanta con amore da uomini di questa valle, appassionati dalla bellezza di queste pareti. E’ inserito all’interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
Ora ha bisogno di un nuovo gestore, di una persona che ama la montagna e desidera trascorrere dei mesi in quota sapendosi adattare con spirito di sacrificio ad una realtà difficile ma resa affascinante dalla bellezza della natura e dall’incontro con gente che la frequenta perché ama quei luoghi.
Alla gestione del rifugio si affianca anche quella della vicina Capanna-Bivacco Severino Lussato, dell’impianto fisso di teleferica di servizio e delle attrezzature e degli impianti di esercizio funzionali all’ospitalità dei turisti.
La struttura rimane aperta per consuetudine dalla terza domenica del mese di giugno all’ultima domenica del mese di settembre. Il rifugio dispone di 58 posti letto, distribuiti in camere matrimoniali, camere quadruple, camere sestuple e due ampie camerate con i letti a castello ed è capace di offrire 62 coperti nella sala ristorante.
Si ritiene necessaria per partecipare al bando esperienza nella gestione di rifugi alpini e, in generale, nell’attività di ristorazione e accoglienza, nell’attività di manutenzione ordinaria. E’ proficua una conduzione familiare dell’attività.
Considerata la frequentazione di appassionati provenienti da tutto il mondo, dopo il riconoscimento delle Dolomiti come Patrimonio dell’Umanità, necessaria appare la conoscenza della lingua inglese, l’utilizzo di posta elettronica e dei principali pacchetti software. La loro accoglienza sarà resa più efficace anche dalla conoscenza dell’ambiente, sia alpino che sociale, in cui il rifugio è inserito.
Il possesso di licenza di Guida Alpina, Aspirante Guida Alpina, Accompagnatore media montagna e naturalistico, appositamente certificati o tuttavia di una esperienza alpinistica e di attività montana in genere sono sicuramente bene accetti.
La durata del contratto è di sei anni.
Il termine per la presentazione delle domande di partecipazione scade il 31 gennaio 2017.
Nel sito del Cai di Belluno, proprietario della struttura, è presente il bando per l’assegnazione del rifugio.
Daniela Mangiola – CAI Belluno (fonte: Lo Scarpone)