Il giorno delle Mésules di Ettore Castiglioni, un classico della montagna
La presente edizione Hoepli è arricchita dall’introduzione di Paolo Cognetti e dal racconto degli ultimi giorni di Castiglioni scritto dal curatore dei diari, Marco Albino Ferrari
Per circa quarant’anni i diari di Ettore Castiglioni sono rimasti ignoti al pubblico. Vennero editati nel 1993, raccogliendo dal vastissimo materiale manoscritto i passaggi più significativi, con le avventure vissute sulle Alpi, in Patagonia, o durante i mesi bui del 1943, quando l’autore si spese per condurre in salvo oltre il confine elvetico centinaia di profughi in fuga dalla guerra e dalle leggi razziali.
La voce del grande alpinista ed esploratore milanese poté così rivivere in un volume, e il pubblico l’accolse riconoscendone la compostezza, il valore morale e la forza evocativa. Un testo intimo e al contempo trascinante, avvincente, quasi Castiglioni pensasse a un futuro lettore. Per questo Il giorno delle Mésules occupa oggi un posto di primo piano sullo scaffale dei classici della montagna.
Le grandi ‘prime’ sulle pareti dolomitiche, i ritratti dei ‘sestogradisti’ più forti legati alla sua corda – Detassis, Bramani, Vinatzer, Boccalatte -, le lunghe camminate solitarie su sentieri d’autunno, le notti al pianoforte, la medaglia conferitagli dal Duce e gli slanci di disprezzo per quel machismo spaccone e ‘delittuoso’ incarnato dal Regime. Fino all’attività clandestina che lo condurrà ai suoi ultimi misteriosi passi nella bufera, a 2500 metri.
La presente edizione è arricchita dall’introduzione di Paolo Cognetti e dal racconto degli ultimi giorni di Castiglioni scritto dal curatore dei diari, Marco Albino Ferrari.
L’AUTORE Ettore Castiglioni, per gli intimi “Nino”, nasce in un albergo di Ruffré (TN), il 28 agosto 1908, da una famiglia altoborghese di Milano. Gli studi lo portano alla laurea in legge e poi a Londra per imparare l’inglese e approfondire le materie forensi. Ma non intraprende la professione: si dedica a tempo pieno alla montagna. Il suo nome entrerà nel pantheon dei grandi scalatori degli anni Trenta, grazie a centinaia di vie nuove e a un tentativo al Fitz Roy, in Patagonia. È autore di alcune delle celebri guide “grigie” pubblicate dal Cai-Touring (tra queste Pale di San Martino del 1935, Odle Sella Marmolada del 1937, le due uscite postume Dolomiti di Brenta e Alpi Carniche). Muore di sfinimenti, in un’alba di fine inverno, a soli 35 anni.
Il giorno delle Mésules
Diario di un alpinista antifascista
Hoepli Editore, 2017