Il Trento Film Festival 2024 ci porta in Irlanda
“Destinazione…” è la sezione del Trento Film Festival che dal 2011 propone eventi e proiezioni dedicati alla cinematografia e allo specifico culturale di altri Paesi e aree geografiche. Quest’anno, la ricerca e la proposta dei film sarà connotata in chiave, se possibile, ancora più contemporanea. Spazio dunque a novità e produzioni inedite, nelle quali spicca un legame privilegiato con il presente, per guardare al passato e al futuro in modalità nuove ed originali. Il tutto muovendosi fra i confini di un’area geografica decisamente vicina a noi, ma non sempre così conosciuta: l’Irlanda.
Mauro Gervasini, responsabile della programmazione cinematografica del Trento Film Festival Due le principali motivazioni della scelta. La prima è che, nonostante si tratti di un paese “piccolo” per dimensioni e numero di abitanti , l’Irlanda ha vissuto fin da prima dell’800 importanti ondate migratorie, in conseguenza delle quali centinaia di migliaia di persone, nel corso del tempo, si sono trasferite altrove nel mondo, soprattutto nei Paesi anglofoni, ma non solo.
La festa nazionale irlandese (San Patrizio, 17 marzo) è pertanto festeggiata ormai ovunque. Allo stesso modo, uno dei più importanti e noti cineasti statunitensi, John Ford – all’anagrafe Seán Feeney – era nato nel Maine da genitori della contea di Galway e i suoi film, non solo quelli del cosiddetto ciclo irlandese (tra i quali il capolavoro Un uomo tranquillo, del 1952), sono ricolmi di irishness. Ecco la parola magica che sintetizza lo specifico variegato della cultura irlandese in tanti suoi aspetti, da quello sportivo a quello musicale, da quello teatrale a quello letterario. Sono infatti irlandesi James Joyce, Oscar Wilde, Jonathan Swift, George Bernard Shaw, W.B. Yeats, Bram Stoker, Samuel Beckett. E, tra i contemporanei di successo, anche il vincitore del Booker Prize 2023, Paul Lynch.
L’Irlanda ha una storia cinematografica importante, ma è soprattutto nel nuovo millennio che, grazie a istituzioni di promozione, sviluppo e distribuzione della produzione autoctona quali Screen Ireland e Northern Ireland Screen, il cinema irlandese si è imposto a livello globale, con un forte sviluppo anche in quello d’animazione. A ciò ha poi contributo anche una nuova generazione di autori (Lenny Abrahamson, Tomm Moore, Nora Twomey), attrici (Saoirse Ronan, Katie McGrath, Ruth Negga) e attori (Barry Keoghan, Cillian Murphy, Aidan Gillen).
Durante la Notte degli Oscar 2023, Gli spiriti dell’isola del regista irlandese Martin McDonagh ha raccolto ben 9 candidature, dopo aver vinto tre Golden Globe, The Quiet Girl di Colm Bairéad è stato nominato miglior film internazionale (prima volta per un titolo gaelico) e An Irish Goodbye di Tom Berkeley e Ross White ha vinto l’Oscar per il miglior cortometraggio. Proprio An Irish Goodbye farà parte del programma cinematografico di “Destinazione… Irlanda”, al 72. Trento Film Festival.
Il progetto “Destinazione… Irlanda” ha ricevuto il patrocinio dell’Ambasciata di Irlanda in Italia e di Turismo Irlandese.
La selezione cinematografica
Fra la dozzina di titoli che andranno a comporre la selezione filmica di “Destinazione… Irlanda”, il sopra citato An Irish Goodbye (Gran Bretagna, 2022) di Tom Berkeley e Ross White è il cortometraggio capace, come detto, di conquistare l’Academy americana, grazie ai toni di una godibile ma quantomai profonda commedia popolare. Il film narra infatti la vicenda di Turlough, giovane uomo stabilitosi a Londra, che torna nella contea di Tyrone dopo la morte della madre, per poter vendere più in fretta possibile la fattoria di famiglia e rientrare in Inghilterra. Ma il fratello Lorcan, affetto da sindrome di Down, si oppone ai suoi piani, insistendo affinché l’ultimo desiderio della madre – far realizzare ai figli una lista di 100 cose, preparata prima di morire – si possa avverare.
Ben sette le anteprime nazionali di questa sezione
Anzitutto l’hard boiled dublinese Barber (Irlanda, 2023), di Fintan Connolly, la cui vicenda ha luogo durante il confinamento per Covid 19 a Dublino, quando una ragazza scompare misteriosamente e la nonna, che non crede nell’ipotesi di un suo allontanamento volontario, decide di rivolgersi ad un detective privato, Barber per l’appunto – interpretato da Aiden Gillen, ovvero Petyr “Ditocorto” Baelish de Il trono di spade –, solitamente alle prese con casi di tradimento e spionaggio industriale, ma scaraventato stavolta in un intrigo torbido che toccherà i vertici della politica.
Un’altra anteprima è il cortometraggio Once a Beige Day (Irlanda, 2024) di Seán Mullan, presentato in collaborazione con Irish Film Festa: protagonista una stanza vuota e da imbiancare, piena di ricordi ma violata all’improvviso dalla presenza di qualcuno che entra in casa. Considerato uno dei migliori talenti della sua generazione, Seán Mullan è il regista di Hyfin, documentario Netflix sull’omonimo rapper di Derry diventato celebre nel Regno Unito nonostante l’ostico accento nordirlandese.
Anche An Beál Bocht (Irlanda, 2017) di Tom Collins e John McCloskey, è l’adattamento, stavolta animato, di un altro romanzo: l’unico che Flann O’Brien ha scritto in gaelico irlandese, sotto lo pseudonimo di Myles Na gCopaleen. Una satira incentrata sulla storia di vita di un giovane, in una remota zona dell’Irlanda occidentale, che ripensa al passato da una prigione, dopo essere stato ingiustamente accusato di un delitto. Un altro corto d’animazione è Teacups (Australia/Irlanda, 2023) di Alec Green e Finbar Watson, incentrato sulla storia di un signore ormai maturo che, dalla sua casa vicino alla scogliera, intercetta gli uomini e le donne disperati che scelgono quel posto per farla finita con un balzo. E li salva.
Ballywalter (Regno Unito/Irlanda, 2022) di Prasanna Puwanarajah narra la vicenda di Eileen, una giovane donna irlandese che, dopo aver interrotto gli studi a Londra, ritorna a Belfast, sua città d’origine. Senza occupazione, decide di fare la taxista, seppur priva di licenza, ed è in questo modo che incontra Shane, un uomo maturo che dopo il divorzio si è ritirato a Ballywalter e chiede alla ragazza di accompagnarlo una volta a settimana nella capitale, per partecipare ad un corso di stand up comedy. Lakelands (Irlanda, 2022) di Robert Higgins è invece la storia di Cian, talento del calcio gaelico costretto da un trauma cranico a mettere in discussione sogni e prospettive di vita.
Infine, Crock of Gold (USA/Gran Bretagna, 2020) di Julien Temple è il documentario prodotto da Johnny Depp che celebra la vita e l’arte del fondatore dei Pogues, Shane MacGowan, scomparso lo scorso novembre e al quale anche il Trento Film Festival vuole così rendere omaggio.
Gli eventi
Sono molti gli eventi e gli incontri che, come ogni anno, si affiancheranno all’altrettanto ricca selezione cinematografica dedicata al Paese ospite.
Durante i dieci giorni del Festival dunque la città di Trento sarà animata anche dagli appuntamenti di “Destinazione… Irlanda”: approfondimenti, degustazioni, tradizione e folklore, per celebrare lo spirito unico di una terra capace non solo di creare un legame unico tra chi vi si reca e chi vi dimora, ma anche di suscitare emozioni per i suoi paesaggi mozzafiato, la sua cultura ospitale e una storia millenaria.
Irlanda significa anzitutto ritmo, danza, ballate e sonorità popolari, nella consapevolezza di come bastino pochi strumenti per dare vita ad armonie irresistibili. Non sarà dunque solo la sopra menzionata proiezione di Crock of Gold a celebrare la musica irlandese, ma anche un evento ad hoc con protagonista l’artista emiliano Cisco, già cantante dei Modena City Ramblers, che alla musica dei Pogues s’ispiravano dichiaratamente. A 30 anni da quel marzo 1994, quando venne pubblicato il loro primo disco dal titolo Riportando tutto a casa, Cisco, accompagnato da musicisti della storica band, ha deciso di celebrare quell’album attraverso un mini-tour primaverile che si concluderà proprio al Trento Film Festival. Sul palco insieme a lui, il critico musicale e giornalista radiofonico John Vignola, in una conversazione che sarà anche l’occasione di viaggiare attraverso la musica irlandese dagli U2 ai Cranberries e ripercorrere le influenze Irish folk della band.
Di musica irlandese si parlerà ancora durante un doppio appuntamento sonoro e divulgativo in collaborazione con il METS – Museo etnografico trentino San Michele, dal titolo Narrazione in musica. Ospiti del METS-Museo etnografico trentino San Michele l’etnologo Renato Morelli, con il Trio O’Carolan e a Trento, un concerto di musica tradizionale irlandese con i Birkin Tree.
Spazio anche ad alcuni stage di danze irlandesi a cura della compagnia Clover, mentre nell’ambito delle attività dedicate ai ragazzi del T4Future sarà possibile prendere parte ai più famosi e coinvolgenti giochi della tradizione gaelica: dai divertimenti goliardici che animano le serate nei tipici “Irish Pub”, come le Darts, fino alle più tradizionali gare di tiro alla fune.
Con Antonio Bibbò e Andrea Binelli, docenti all’Università di Trento, in due incontri si parlerà della letteratura irlandese nel ‘900, riflettendo su alcuni suoi temi centrali a partire dai film in rassegna, con focus su un autore divertente e sperimentale come Flann O’Brien, sul folklore irlandese, e si proverà così a raccontare i rapporti che nel secolo scorso sono intercorsi tra Italia e Irlanda.
Infine, una mostra fotografica dal titolo L’Irlanda sul piccolo e grande schermo, che affronterà il tema di come il Paese ospite di quest’anno sia davvero noto in tutto il mondo per i suoi incredibili paesaggi, tant’è che molti registi vi hanno trovato gli scenari perfetti per le loro narrazioni: in Irlanda sono stati infatti girati iconici film e serie TV di successo, quali Braveheart, Il Trono di Spade, Vikings e Star Wars.
L’isola di smeraldo offre la possibilità di visitare i luoghi in cui sono state realizzate queste produzioni. Un incredibile richiamo per cinefili e non, anche grazie alla facilità di accesso alle location e ai numerosi tour guidati. Ma “paesaggio” significa anche fruizione di luoghi e dunque turismo: su questa tematica sarà incentrata la mostra in programma, curata da Turismo Irlandese.