In Valtellina scoperto ecosistema fossile di 280 milioni di anni fa
Su lastre di arenaria (a circa 3000 metri) orme di anfibi e rettili, piante, semi, impronte di pelle e persino gocce di pioggia...
Valtellina: scoperto ecosistema fossile con orme di anfibi e rettili, ma anche piante, semi, impronte di pelle e persino gocce di pioggia. Il tutto su lastre di arenaria, come detto, nel Parco delle Orobie Valtellinesi, in provincia di Sondrio. Conserva tracce di vita risalenti a 280 milioni di anni fa.
Valtellina: l’ecosistema fossile portato alla luce
Il sito è stato riportato alla luce dallo scioglimento di neve e ghiaccio causato dal cambiamento climatico.
I primi reperti, recuperati pochi giorni fa a 3.000 metri, sono stati mostrati per la prima volta al Museo di Storia Naturale di Milano.
La scoperta è avvenuta per caso, come racconta l’ansa, grazie ad una escursionista. Gli esperti hanno riconosciuto orme di tetrapodi (rettili e anfibi) einvertebrati (insetti, artropodi), spesso ancora allineate a formare ‘piste’, ovvero camminate che avvennero nel Permiano, l’ultimo periodo dell’ Era Paleozoica.
Dicono che basandosi su queste orme tali creature dovevano avere dimensioni ragguardevoli: fino a 2-3 metri di lunghezza.
Su alcune superfici sono fossilizzate orme di almeno cinque diverse specie di animali (trattandosi di tracce e non scheletri, è più corretto parlare di icnospecie), il che permetterà di effettuare accurate ricostruzioni paleoecologiche.
Come sono arrivate a noi? Le impronte sono state impresse quando queste arenarie e argilliti erano ancora sabbie e fanghi intrisi di acqua, ai margini di fiumi e laghi che periodicamente, secondo le stagioni, si prosciugavano. Poi il sole estivo, seccando quelle superfici, le indurì al punto tale che il ritorno di nuova acqua non le cancellava. Anzi, le ricopriva di nuova argilla formando uno strato protettivo.