Inquinamento sulle Alpi già in epoca romana
L’inquinamento sulle Alpi non risale all’era industriale ma addirituttra ai romani. A rivelarlo è una ricerca condotta da un team internazionale, coordinato da scienziati dell’Institut des Géosciences de l’Environnement di Grenoble (Cnrs) e pubblicata su Geophysical Research Letters. Lo studio ha rilevato alti livelli di inquinamento da piombo e antimonio soprattutto in due periodi: tra il 350 e il 100 avanti Cristo – durante la Roma repubblicana – e tra l’anno 0 e il 200 dopo Cristo, cioè in piena epoca imperiale.
Sono i periodi in cui i Romani hanno concentrato la produzione di monete che sono circolate per mezza Europa, nord Africa e Asia minore. I ricercatori hanno studiato i ghiacciai, soprattutto nel ghiacciaio del Dôme, sul versante francese del massiccio del Monte Bianco.
Gli autori dello studio hanno messo a confronto i livelli di inquinamento di duemila anni fa con quelli registrati in Europa tra il 1950 e il 1985, gli anni in cui si è registrato il picco di automobili alimentate con benzina a piombo. Il risultato? Se ai tempi dei Romani i livelli di piombo nell’atmosfera erano superiori di 10 volte a quelli naturali, nella seconda metà del secolo scorso lo sono stati di 50-100 volte.