Intervista a Jost Kobusch: Everest, tornerò il prossimo inverno. Ma prima in Alaska

Il giovane alpinista tedesco ci ha raccontato la spedizione sull'Everest; tra sogni, bellezze, difficoltà e rischi

NELLA NOTIZIA
  • Nel 2014 Kobusch è diventato il più giovane ad aver salito in solitaria l’Ama Dablam (6.812 m). Nel 2016 in solitaria su un Ottomila, l’Annapurna (8.091 m). Nel 2017 una prima ascesa del Nangpai Gosum II (7.296 mt) in Nepal che gli è valsa una candidatura al Piolet d’Or.

Jost Kobusch, il giovane alpinista tedesco, ci ha tenuti incollati durante questo inverno nel suo tentativo di salita salitaria sull’Everest dalla cresta ovest. Ha tenuto duro, con acciacchi fisici, valanghe, venti forti e freddo himalayano.
Da un nostro sondaggio, quella di Kobusch è risultata la seconda spedizione più appassionante da parte dei nostri lettori dopo quella di Urubko.

IL SONDAGGIO

 

Ciao, Jost, nelle scorse settimane abbiamo realizzato un sondaggio ponendo questa domanda «Quale spedizione invernale ti ha appassionato», beh, sei arrivato secondo per i nostri lettori con oltre il 20%. Gli appassionati di alpinismo e himalaysmo ti hanno seguito attentamente, sei piaciuto per il tuo stile pulito, in solitaria, lontano dal clamore e da sponsor e per la tua determinazione nonostante i problemi fisici. Nel mondo alpinistico serviva una figura come te. Come è andata sull’Everest, cosa ti porti da questa spedizione?

La spedizione era molto tecnica, salire fino al 6b era una cosa, ma le condizioni si sono rivelate più difficili principalmente a causa del Blue Ice, qualcosa a cui non ero abituato ad altitudini così elevate. Quindi le cose sono andate lente ma costanti con alcune cadute e molte lezioni apprese sul microclima, sulla via e sulla mia attrezzatura. Ma la lezione più importante è: è possibile!

Hai saputo dire basta senza rischiare. Sei arrivato al culmine delle possibilità? Quali erano i tuoi piani?

C’era la possibilità di andare più in alto, ma sono convinto che devi passare una notte ad almeno 7500m-8000m per tornare giù e riposare prima di spingere in quelle condizioni senza ossigeno supplementare in vetta. Il mio obiettivo era di imparare molto e raggiungere 7200 mt, l’obiettivo è stato raggiunto e non ci sarebbe stato abbastanza tempo per fare una spinta in vetta. Inoltre andare oltre avrebbe aumentato di tanto il rischio e sono stato contento di aver compreso che tale rischio non ne è valsa la pena.

 Il momento più bello e il più brutto sull’Everest?

Il momento più bello è stata l’alba nella mia tenda nel campo base intorno alle 9:33. È quando la temperatura sale da meno 20 a più 15 gradi Celsius in un tempo molto breve. Il più brutto è successo quando stavo scendendo in corda doppia su una roccia sporgente sulla mia via mentre una valanga mi ha colpito da sopra…

Quale sarà la tua prossima avventura? Tornerai sull’Everest, sulla cresta ovest o prima farai qualcos’altro?

Tornerò sull’Everest nell’inverno del 2021/22, primao sarò in Alaska; sarà una spedizione più fredda, più misteriosa e remota…

 

  • Jost Kobusch

 

Interview in english

Hi Jost, we carried out a survey asking this question “Which winter expedition did you like”, well, you reatched the second position according to our readers vote with over 20% (first position, Denis Urubko). Mountaineering and Himalayan enthusiasts have followed you closely, loving your clean and solo style, your determination, far away from sponsors. In the mountaineering world is needed an athlete like you.
What do you bring from this expedition?

THE SURVEY

 

The Expedition was pretty technical – climbing up to 6b was one thing but the conditions turned out to be mainly blue Ice, something I wasn’t used to in such high altitudes – so Things went slow but steady with a few fallbacks and a lot of lessons learned about the micro climate, Route and my gear, but the most important lesson is: It’s possible.

You was able to stop your expedition without risk. Did you realizide that there was no more time to climb further? What were your plans?

There was a chance to go higher but I’m convinced that you need to spend a night at at least 7500m-8000m come back down and rest before pushing in those conditions without supplemental oxygen to the summit – my goal was to learn a lot and reach 7200m the goal was reached and there would not have been enough time to have a summit push with a previous high altitude overnight – the risk reward balance made it clear for me that going further increases the risk but I won’t benefit enough to accept that.

The best and worst moment on Everest?

The best moment is the arrival of sunlight at my dining tent in basecamp around 9:33am – that’s when the temperature raises from minus 20 up to plus 15 Celcious in a very short time / The ugliest happened when I was rappelling an overhanging RockCliff close to the bottom of my Route as an avalanche went over the cliff above me…

What will your next adventure be? Will you go back to Everest, on the west ridge or will you do something else first?

I will go back to Everest in the Winter of 2021/22 this Winter I will be in Alaska – colder, darker and more remote.

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