Invernale K2, la spedizione internazionale torna a casa
Nel loro tentativo hanno raggiunto i 6600 metri. Tocca a Urubko?
La spedizione internazionale al K2 finisce qua. Molto probabilmente anche quest’anno il K2 resterà ancora inviolato nella stagione invernale. Ma mai dire mai. C’è Denis Urubko dal quelle parti, ma è ancora alle prese con il Broad peak.
La notizia della rinuncia arriva nel primo pomeriggio, da parte di uno dei componenti il team, John Snorri.
Il K2 in inverno è un’impresa formidabile che richiede che tutti i membri del team siano pienamente preparati, sia mentalmente che fisicamente, per affrontare la sfida. I membri del team hanno espresso che non si sentono pienamente pronti a fare il tentativo. Prendendo in considerazione questo e dopo molte riflessioni, è stato deciso che la missione non andrà avanti. Vi ringraziamo per il vostro sostegno durante tutti i mesi di preparazione e vi teniamo aggiornati sui nostri futuri sforzi.
Quindi il loro tentativo si ferma a campo 1, zona Camino Bill a una quota di circa 6.600 metri.
Parte del team è già volata in elicottero a Skardu. Il resto tornerà a piedi.
Certo che questa spedizione ce la ricorderemo con una frase emblematica proprio di Mingma Sherpa:
Il K2 in inverno non è come ce lo aspettavamo.
I due che si sono dati più da fare sono John Snorri e Tomaz Rotar.
foto gruppo: john snorri