Italiani, popolo di camminatori… anche in tempi di Covid
L'Italia ha retto l'urto della pandemia registrando un calo contenuto. I dati e il sondaggio
Il 2020 ha riservato, inoltre, un’altra novità: tra i 3.301 camminatori intervistati con il sondaggio online “Io e il mio cammino”, condotto da Terre di mezzo e presentato in convegno all’interno di Fa’ la cosa giusta! 2020, il 13% ha fatto la sua prima esperienza proprio nei mesi estivi del 2020.
I dati delle credenziali in Italia
Più penalizzati i cammini lunghi, come per esempio la Via Francigena (che passa dalle 19mila credenziali consegnate nel 2019 alle 9mila di quest’anno), i cammini francescani (da 8.284 a 4.418) e il Cammino di San Benedetto (da 2.210 a 1.494) ma che comunque restano tra i più frequentati.
Il sondaggio “Io e il mio cammino”
Anche il sondaggio conferma che si è camminato non troppo lontano da casa: il 15% è rimasto nella propria regione, il 38% in una vicina, il 42% ha osato andare in regioni più lontane e solo il 5% all’estero. Per il 37% la pandemia comunque non ha cambiato nulla, mentre il 19% ha rimandato un cammino programmato, il 16% vi ha addirittura rinunciato. Il 17% prudentemente ha cambiato criteri di scelta su dove dormire e mangiare.
Il 46,2% dei camminatori ha meno di 50 anni; il 70% ha un lavoro; i pensionati sono il 22%, i disoccupati il 3% e gli studenti il 3%. Tra i nuovi camminatori, in particolare, ci sono più under 30 rispetto all’analogo sondaggio condotto da Terre di mezzo nel 2018: si è passati dal 7,9% al 21%. Inoltre il 22,9% è nella fascia 31-40 anni, il 21,4% tra 41-50 anni e il 21,9% tra 51-60 anni. Gli over 61 sono il 10,5%. Si può dunque osservare che i nuovi camminatori sono “più equamente” distribuiti nella varie fasce d’età, mentre nel complesso di tutti i camminatori prevalgono ancora le fasce 51-60 (27,8%) e 61-70 (22,5%).
Piuttosto alto il livello di titolo di studio: il 51% è laureato e il 41% ha il diploma scuola superiore. Il 92,5% ha fatto il cammino a piedi nel 2020 e il 7,1% in bici (in calo rispetto al 10,6% del 2018). Il 60% ha percorso tutte le tappe e il 70% ha camminato al massimo per 10 giorni. Uno su tre ha affrontato l’impresa da solo.
Sono pochi quelli che improvvisano. Innanzitutto il 76% chiede la Credenziale. Inoltre il 69,7% utilizza una guida cartacea, il 43,7 si affida alle tracce gps sul cellulare, il 28,7% ricorre all’aiuto di un’app e c’è un 12,2% nostalgico delle intramontabili carte geografiche. Tra l’altro, prima di partire il 33% acquista libri e guide, il 22% calzature, il 22% abbigliamento tecnico.
L’Italia risulta mediamente più cara rispetto al Cammino di Santiago, dove la spesa giornaliera si aggirava (nel 2019) sui 30 euro. Il 47% di chi ha risposto al questionario afferma che in Italia spende da 30 a 50 euro al giorno, il 16% più di 50 euro. C’è però un 27% che riesce a stare tra i 20 e i 30 euro al dì e l’8% addirittura se la cava con meno di 20 euro.
Potendo scegliere, il 42% preferisce pernottare in un b&b, il 21% negli ostelli, il 16% in un’ospitalità religiosa e solo il 7% negli alberghi e il 6% in tenda. La stragrande maggioranza (84,6%) pranza al sacco, mentre pochi quest’anno hanno fatto ricorso a bar, trattorie o pizzerie. Sarà stata per la paura di contagi, che viene meno però per la cena: dopo aver macinato chilometri, il 56% si è concesso un pasto in pizzeria o ristorante, scelta condivisa da un altro 26% se veniva offerto un menu del pellegrino.
Anche se la stragrande maggioranza non chiede particolari servizi (85%) sono in crescita quelli che ricorrono al trasporto dello zaino (11% contro il 6% del 2018) o all’accompagnamento di una guida (7% contro 3%).
Il sondaggio, curato da Terre di mezzo, è stato promosso da queste realtà: Io Cammino in Italia, Radio Francigena, Associazione Europea delle Vie Francigene, Via di Francesco, Associazione Amici del Cammino Di qui passò Francesco, Associazione Amici del Cammino di san Benedetto, Rete Cammini del Sud, Cammino nelle Terre mutate, Free Wheels Onlus.