Everest, Jost kobusch è tornato a casa dopo la febbre dengue
L'alpinista tedesco per la terza volta voleva tentare la Ovest in inverno (in solitaria e senza ossigeno)
AGGIORNAMENTO 02/11/2022
Jost Kobusch è tornato a casa, a Chamonix. Ha dovuto finunciare alla sua avventura sull’Everest dopo aver contratto la febbre dengue in Nepal durante la fase di acclimatamento. Dopo il ricovero in un ospedale di Katmandu, evidentemente, il giovane alpinista tedesco non se l’è sentita di continuare, anche perché i sintomi di tale patologia si protraggono per diverso tempo.
L’alpinista tedesco Jost Kobusch è intenzionato a tentare per la terza volta la cressta Ovest dell’Everest in inverno, da solo e senza ausilio di ossigeno supplementare. Il tedesco è già in Nepal, con l’intenzione di acclimatarsi lentamente ma qualcosa è andato storto. Kobusch infatti è stato ricoverato per febbre alta in un ospedale di Kathmandu. Gli è stata diagnosticata la febbre dengue, un’infezione delle aree dal clima tropicale, trasmessa dalla puntura delle zanzare. I sintomi di tale infezione durano diversi giorni, con astenia che protrae per diverse settimane. Staremo a vedere le sue intenzioni.
Nel primo tentativo (inverno 2019/2020) Kobusch ha raggiunto quota 7360 metri. Nel secondo tentativo (inverno 2021/2022) ha raggiunto i 6450 metri. Il suo progetto è di quelli tosti: la cresta Ovest e l’Hornbein Couloir.
Come detto è arrivato già in Nepal. Per acclimatarsi ha scalato il Chulu West (6419 m).
Quest’anno c’è un’enorme quantità di neve sulle montagne del Nepal. Con tutte queste nevicate è stato difficile salire sul Chulu West. Ho dovuto aprire traccia in neve profonda per diversi chilometri prima di raggiungere la cima. Indubbiamente è difficile farlo in solitaria, ma è questo che rende la vetta ancora più desiderabile.