L’alieno Kilian Jornet sta “disintegrando” le Alpi

Nel pieno del suo progetto Alpine Connections Challenge: in soli 6 giorni ha scalato già 41 vette oltre i 4000 metri

L’alieno Kilian Jornet è sulle Alpi, nel pieno del progetto Alpine Connections Challenge. Gli 82 Quattromila delle Alpi, ovviamente di corsa. E, stando ad oggi, sta disintegrando ogni record.
Il 10 agosto scorso, Jornet ha vinto la gara svizzera Sierre Zinal, conosciuta come la Race of the Five 4.000’ers, a tempo di record. Non sazio, ha deciso di iniziare il suo progetto. Pronti, via. Da una vetta all’altra, niente motori, solo bici e piedi. Partenza dal Piz Bernina. E poi uno dopo l’altro, in soli sei giorni ha raggiunto 41 vette oltre i 4000 metri.

Kilian Jornet di corsa sulle Alpi


Puoi seguire la sua performance sul suo account Strava, sul blog NNormal e in una serie di episodi sul profilo Instagram dell’atleta.


Dopo il Piz Bernina (4.048 m), ovvero la vetta oltre i 4000 più orientale delle Alpi, situata nell’Engadina, Jornet ha corso su e giù con Philipp Brugger, poi è passato al ciclismo. Ha pedalato 210 km da solo con quasi 4.000 m di dislivello attraverso alcuni passi di montagna iconici fino alla tappa successiva: il Bern Oberland.

Il Bern Oberland

Lauteraarhorn (4.042 m) e Schreckhorn (4.078 m), poi verso Finsteraarhorn (4274m), la vetta più alta delle Alpi bernesi. Dopo un po’ di riposo al Finsteraarhorn Hut, Jornet ha attraversato sei 4.000 durante una tappa lunga 99 km e 7.890 m di dislivello. Ha toccato le cime di Gross Grünhorn, Hinter Fiescherhorn, Gross Fiescherhorn, Mönch, Jungfrau e Aletschhorn. L’intera spinta ha richiesto 32 ore e 30 minuti. Dopo un rapido pisolino di 15 minuti, è montato in bici e via per altri 40 km fino alla parte successiva di questa avventura.
Matheo Jacquemoud ha accompagnato Jornet nella quarta tappa. Lagginhorn (4.010 m) da South Ridge e Weissmies (4.017 m) in una spinta di otto ore che li ha portati per 30 chilometri e 3.381 m di dislivello.

Nel Vallese

Quindi il Vallese. Nonostante la pioggia Jornet ha continuato la sua marcia. Tanto, come dice, pareva di essere in Norvegia (dove vive). Dürrenhorn (4.034 m), Hohberghorn (4.218 m), Stecknadelhorn (4.239 m) e Nadelhorn (4.327 m). In totale, 23 chilometri e 3.246 m di arrampicata per altre quattro cime.
La seconda parte della fase del Vallese, sempre con Jacquemoud, lo ha portato su Lenzspitze (4.294 m), Dom (4.545 m) e Täschhorn (4.491 m).
Poi Genis Zapater si è unito al gruppo e su verso Alphubel (4.206m), Allalinhorn (4.027m), Rimpfischhorn (4.199m) e infine, Stalhhorn (4.190m).

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Tour degli spaghetti in un giorno

Il Monte Rosa ha un numero considerevole di cime di 4000 metri, Jornet ne ha salite 18 in un solo giorno. Il cosiddetto Spaghetti Tour, che gli scalatori “umani” ci impiegano circa una settimana.
Cosa ha fatto in un giorno? Nordend, Punta Dufour, Zumsteinspitze, Signalkuppe, Pointe Parrot, Ludswighöhe, Corno Nero, Pyramide Vincent, Punta Giordani, Lyskamm E, Lyskamm W, Castor, Polluce, Roccia Nera, Breithorn (pointe 4106), Breithorn E, Breithorn centrale e infine Breithorn W.
Poi tutta la strada lungo la valle di Zermatt fino alla capanna Hornli, alla base del Cervino.
Numeri? Ha completato il tour in 17 ore e 45 minuti.
Ora sotto col Cervino… Seguono aggiornamenti.

Gli 82 Quattromila delle Alpi

Nel 2007 l’alpinista sloveno Miha Valic in 102 giorni (con alcuni spostamenti motorizzati, ma in inverno). Nel 2008 Franco Nicolini e Diego Giovannini riuscirono nell’impresa in soli 60 giorni. Nel 2004 tentarono anche Philippe Magnin e Patrick Berhautl, che proprio da questa impresa non fece ritorno scivolando dal Täschhorn, nel massiccio del Mischabel (Canton Vallese) a causa del distacco di una cornice nevosa che lo fece precipitare a valle. Poi Ueli Steck, nel 2015 ci impiegò 62 giorn.
Gabriel Perenzoni e Nicola Castagna e il progetto AltaVia4000: 80 giorni.
solo 3 settimane fa gli svizzeri Chrigel Maurer e Peter von Kanel hanno scalato finito di scalare tutte le 82 cime dei 4.000 metri delle Alpi in 51 giorni. Hanno collegato tutte le cime con parapendio e a piedi.

 

14 Commenti

  1. Il grado di lentezza è direttamente proporzionale all’ intensità della memoria; il grado di velocità è direttamente proporzionale all’ intensità dell’ oblio!
    ( Milan Kundera)

    Grande atleta, purtroppo non è l’ unico!
    Così si rovina tutto!

  2. Sarà pure un’atleta straordinario ma questa non è “montagna”.
    Non è vivere e sentire la montagna, che prima di una performance sportiva è un modo di vivere.
    Ma tant’è….ha avuto il tempo di fare selfie e pipì?

  3. Formidabile! Molto meglio che stare appiccicati a spit e altre diavolerie. Montagna in libertà e pienezza atletica.

  4. Anche a me non affascina particolarmente. Tuttavia “chapeau” per il gesto atletico che, se non altro, ci dice quanto il fisico umano – senza artifici aggiunti, speriamo – sia in grado di fare.
    Sarebbe interessante conoscere le motivazioni che hanno spinto questo atleta a tutto ciò e le impressioni a fine “corsa”.

  5. Mi chiedo la ragione di alcuni commenti velatamente critici senza documentarsi sul perché Kilian stia facendo questo progetto e sulla sua filosofia di approccio alla montagna. E’ tutto scritto in modo molto chiaro nel sito della Kilian Journet Foundation “His journey is not just about testing the limits of human endurance; it is also about recognizing the limits of nature. As we face the challenges of climate change, it is crucial to adopt sustainable practices and support conservation efforts to protect these alpine landscapes for future generations.”
    Poi ognuno è libero di vivere la montagna come vuole ma non ha il diritto di pensare che il suo modo sia meglio del mio.

    1. Pienamente d’accordo con te. Ognuno può fare della propria vita un esperienza e se lo pensi lo puoi fare. Lui è riuscito a fare ciò che voleva senza artefici spero.

      1. Mi chiedo perché ci sia bisogno di aggiungere senza artefici come a far pensare che non sia un atleta pulito quando in realtà è controllato molto di più di qualsiasi alpinista infatti come atleta di trail running professionista è soggetto a controlli anti doping (non da ultimo quello al traguardo della Sierre Zinal meno di un mese fa). Vedo però che per fortuna nessuno si scandalizza nel sapere che tutti i 4000 li sta scalando con delle scarpe basse da trail runnnig 🙂

    2. Non è proprio così… Ho diritto di pensare che il mio metodo è migliore del suo. E così vale per tutte le cose nella vita. Quello che non devo è imporre a te di fare come faccio io.

  6. La lentezza dovrebbe caratterizzare anche l’uso delle dita nello scrivere certi commenti. .
    Ma i ghepardi da salotto sono sempre in agguato!!

    1. La montagna è grande…e ci sarebbe posto per tutti, per chi va piano e chi va lento.

      Ci fosse più rispetto per la montagna, da parte di chi ci va, in ogni sua forma sarebbe perfetto…

      Indignatevi per l’ immondizia lasciata e dai lavori inutili che le amministrazioni vanno a fare dove non serve…invece di fare la punta alla matita.

  7. Il mio non era un commento dissacratorio nei confronti della performance di Kilian!
    Ho usato apposta la frase di Kundera per dar spazio a una riflessione.
    Qualcuno si ricorda ancora del record sugli 8000 prima in un anno poi in sei mesi?…. O dei concatenamento iniziati negli anni 70/80?
    O di qualsiasi approccio in velocità ad una qualsiasi montagna……
    Più aumenta la performance, la velocità diciamo e prima ci si dimentica dell’ impresa!
    Che impresa è! Intendiamoci!
    Poi ciascuno è libero di sentirsi libero come vuole!
    Io sarò il primo a dire ” eccezionale!”

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