Latok I: maltempo blocca operazioni di soccorso
AGGIORNAMENTO
Il meteo non migliora e le operazioni di soccorso sul Latok I non possono partire. L’elicottero non può sorvolare l’area, c’è una fitta nebbia intorno alla montagna pakistana di 7.145 m. Gukov è ancora lì, bloccato. Il suo materiale è volato giù insieme al suo compagno di cordata, Sergej Glazunov. Ormai dato per morto, il suo corpo esanime sarebbe stato anche avvistato alla base della parete. Intanto Gukov fa sapere che intorno a lui stanno cadendo numerose valanghe.
Bisogna sperar enel meteo. Gli alpinisti impegnati nei loro progetti sulle montagne circostanti hanno dato la loro disponibilità. Impensabile iniziare una scalata del Latok, troppo pericoloso ora e troppo tempo. Quindi, l’unica cosa da fare è l’elicottero. Tra costoro c’è Andrzej Bargie, David Göttler ed Hervé Barmasse, Adam Bielecki e Jacek Czech. Tutti pronti per dare una mano. Si spera di poter sorvolare in elicottero la zona e tentare una difficile operazione di soccorso con una long line.
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Tragedia sul Latok I. Pare non ci siano più speranze per Sergey Glazunov, esperto alpinista russo, precipitato intorno ai 6mila metri di altitudine. Insieme a lui l’altro russso Alexander Gukov. Rimasto bloccato in parete. Dei due si sono perse le tracce lo scorso 23 luglio, quando erano a 6.975 metri sul Pilastro Nord del Latok I. Poi ieri l’altro Gukov (Piolet D’Or 2015 per la via sulla parete Sud-Ovest del Thamserku) ha lanciato un sos dicendo che era bloccato a 6200 metri, chiedeva aiuto, chiedeva di essere evacuato; dicendo che il compagno Sergey Glazunov era precipitato.
Gli elicotteri ieri sono risuciti a sorvolare l’area ma hanno chiesto a Gukov di scendere, il problema è che lì il velivolo non può atterrare per la conformazione della montagna. Contattati anche gli alpinisti presenti ai Gasherbrum sperando di mettere su una squadra in tempi brevissimi. Si tratta di Hervé Barmasse, David Göttler e Adam Bielecki.
I due alpinisti russi, al loro secondo tentativo sulla montagna pakistana di 7.145 metri, volevano completare la North Ridge Route tentata per la prima volta nel 1978 dalla spedizione Usa con Jim Donini, George e Jeff Lowe e Michael Kennedy. Costretti a fare dietro front a causa di una terribile bufera.