Louis Lachenal, il primo uomo a mettere piede su un Ottomila
Nel 1950 insieme a Maurice Herzog compì la prima salita dell'Annapurna. Autore di memorabili scalate, come la prima ripetizione della nord dell'Eiger, Punta Walker, nord-est del Pizzo Badile...
Louis Lachenal (Annecy, 17 luglio 1920 – Monte Bianco, 25 novembre 1955), un nome una storia, quella dell’alpinismo. Lachenal è stato uno tra i più grandi alpinisti francesi (oltre che maestro di sci). Insieme a Maurice Herzog compì la prima salita all’Annapurna, il primo Ottomila ad essere scalato dall’uomo.
Biografia di Luis Lachenal
Nato ad Annecy, dopo la seconda guerra mondiale divenne guida e maestro di sci a Chamonix. Dal 1946 al 1949 compì alcune memorabili scalate: la punta Walker alla Nord delle Grandes Jorasses, nel 1947 insieme a Lionel Terray la prima ripetizione della parete nord dell’Eiger, la ovest della Blaitière, la nord-est del Pizzo Badile, la ovest dell’Aiguille du Plan. La sua caratteristica principale, oltre alla perfezione stilistica ed estetica, era la velocità di arrampicata.
Nel 1950 prese parte alla vittoriosa spedizione francese all’Annapurna. Lui e il compagno Maurice Herzog furono i primi uomini ad arrivare in vetta a un ottomila, ma il tributo che dovette pagare fu pesantissimo: congelamenti ampi e diffusi alle mani e soprattutto ai talloni, che furono parzialmente amputati. Gli fu conferita la Croce di Cavaliere della Legion d’onore.
Dopo 3 anni di calvario e 14 operazioni ai piedi e ai talloni, riuscì a riprendere il lavoro di guida e maestro di sci, nonostante le mutilazioni. Riuscì anche, aiutato dagli amici, a compiere ascensioni non semplici come la sud della Aiguille Noire de Peuterey e il canalone Marinelli sul Monte Rosa. Morì nel 1955 in un crepaccio della Vallée Blanche nel Monte Bianco.
La conquista del primo Ottomila. L’Annapurna
Nel 1950, malgrado la scarsa esperienza di spedizioni alpinistiche extra-europee, i francesi organizzarono quella che sarebbe diventata la prima spedizione a raggiungere la vetta di un Ottomila.
Ne facevano parte Maurice Herzog, in qualità di alpinista e capo-spedizione, gli alpinisti Jean Couzy, Marcel Schatz, Louis Lachenal, Gaston Rébuffat e Lionel Terray, il medico Jacques Oudot, il regista cinematografico Marcel Ichac, gli ufficiali di collegamento Francis de Noyelle e il nepalese Ghan Bikram Rana.
Sul posto furono assoldati 8 portatori d’alta quota.
La partenza dalla Francia avvenne il 30 marzo; dopo aver raggiunto Pokhara, capoluogo della regione, la spedizione si assestò nella località di Tukucha, da cui prese ad esplorare la zona per individuare la migliore via di accesso e di salita.
Il campo base fu installato solo il 22 maggio, allorché poté iniziare l’ascensione vera e propria. Per superare i 3.478 metri di dislivello tra il campo base e la vetta furono necessari 5 campi intermedi, e la mattina del 3 giugno i due alpinisti Herzog e Lachenal riuscirono ad arrivare in vetta, la prima di un ottomila ad essere scalata.
Contrariamente a quanto avvenne nella maggior parte delle prime ascensioni dei restanti Ottomila, la spedizione francese non fece uso di ossigeno, e percorse i 680 metri di dislivello tra l’ultimo campo e la vetta in 8 ore, a una media di salita di 85 metri l’ora.
Il prezzo del successo ottenuto fu altissimo: la scarsa esperienza, l’equipaggiamento inadeguato e il peggioramento delle condizioni atmosferiche furono tra le cause per cui Herzog e Lachenal riportarono accecamenti e congelamenti estesi di mani e piedi; Lachenal subì amputazioni ad entrambi i piedi.