L’uomo dei ghiacci Ötzi compie 25 anni
Per il 25° anno dal suo ritrovamento previsto un calendario fitto di eventi. I segreti della mummia, il suo ritrovamento, i tatuaggi, l’agopuntura e le superstizioni legate all’uomo ritrovato sul ghiacciaio del Similaun, a 3.213 mt al confine tra Italia e Austria
Ötzi, l’uomo dei ghiacci, compie 25 anni. Per celebrare lo straordinario ritrovamento di Ötzi, il Museo Archeologico di Bolzano propone una ‘giornata delle porte aperte’ – in programma il prossimo 18 settembre – e tante iniziative speciali. Fra queste, anche la mostra temporanea ‘Heavy Metal – Come il rame cambiò il mondo’, allestita nelle sue sale fino al 14 gennaio 2018: l’esposizione ripercorre la storia del rame e le conseguenze che la sua rivoluzionaria scoperta ebbero per l’Homo sapiens, oltre a riallacciarsi idealmente alla permanente dedicata alla mummia, ritrovata un quarto di secolo fa, che continua a svelare i suoi segreti.
Il ritrovamento La Mummia del Similaun, anche nota come Uomo del Similaun (nonché Uomo venuto dal ghiaccio e, informalmente, Ötzi o Oetzi) è un reperto antropologico ritrovato precisamente il 19 settembre 1991 sulle Alpi Venoste, ai piedi del monte omonimo (ghiacciaio del Similaun, 3.213 m s.l.m.) al confine fra l’Italia (la Val Senales in Alto Adige) e l’Austria (la Ötztal nel Tirolo).
Si tratta del corpo di un essere umano di sesso maschile, risalente a un’epoca compresa tra il 3300 e il 3100 a.C. (età del rame), conservatosi grazie alle particolari condizioni climatiche all’interno del ghiacciaio (in Siberia sono stati ritrovati mammut conservatisi in condizioni analoghe). L’esame degli osteociti ha collocato l’età della morte fra i 40 e i 50 anni.
Il corpo di Ötzi, inizialmente conteso tra Italia e Austria, è attualmente conservato al Museo Archeologico dell’Alto Adige di Bolzano. Nella valle del rinvenimento è invece situato l’Archeoparc-Museum Val Senales, un museo interattivo che illustra le numerose scoperte ottenute grazie al ritrovamento e ricostruisce l’ambiente di vita di Ötzi.
Proseguono inoltre per tutta l’estate (ogni primo giovedì del mese: 7 luglio, 4 agosto, 1 settembre e 6 ottobre) anche le escursioni tematiche guidate di Culturonda Ötzi-Tour, con la visita al Museo Archeologico e, a seguire, il trasferimento all’ArcheoParc di Senales dove è stato ricostruito il modello di villaggio in cui Ötzi viveva e dove vengono illustrate agli ospiti le attività tipiche di quell’epoca. L’escursione, con inizio alle 9 al Museo Archeologico a Bolzano con visita guidata ed esclusiva degli allestimenti, comprende, una volta giunti in val Senales, il pranzo ‘come ai tempi di Ötzi’, cui segue la visita all’ArcheoParc e ritorno a Bolzano nel pomeriggio.
L’agopuntura Altri studiosi hanno proposto che i tatuaggi fossero i punti per la pratica dell’agopuntura.
I punti di pressione dell’agopuntura moderna (che è rimasta invariata per millenni in Cina e in Asia in generale), si discostano di poco da quelli dei tatuaggi dell’Uomo dei Ghiacci, perciò è stato ipotizzato che i tatuaggi siano punti di pressione per questa tecnica; in questa ipotesi il valore dei tatuaggi sarebbe puramente di reminiscenza e mnemonico perÖtzi e non avrebbero alcun valore “spirituale” o magico.
Il 25esimo anniversario del ritrovamento della mummia dell’Età del Rame funge da punto di partenza per capire come mai gli uomini scesero dalle montagne, mentre si ripercorrono i sentieri di Ötzi insieme ai famosi alpinisti Tamara Lunger e Lino Zani. Dal 14 al 16 luglio, con queste due guide d’eccezione, è in programma l’Ötzi Glacier Tour, cui è possibile partecipare con adeguata attrezzatura e buona condizione fisica (info e iscrizioni: Associazione Turistica Val Senales, tel. 0473/679148). Il momento culminante dell’escursione sarà naturalmente il luogo del ritrovamento della mummia, a 3.210 metri di quota, ai piedi del versante nord del Similaun.
I tatuaggi Ötzi è considerato il primo essere umano tatuato di cui si abbia conoscenza; sul suo corpo si trovano ben 61 tatuaggi; per questa ragione, è diventato molto famoso tra i tatuatori di tutto il mondo.
La tecnica utilizzata nel calcolitico appare diversa da quella moderna: non venivano usati aghi, ma erano invece praticate delle piccole incisioni della pelle, poi ricoperte con carbone vegetale per ottenere l’immagine.
I tatuaggi dell’uomo del Similaun consistono in semplici punti, linee e crocette: si trovano in corrispondenza della parte bassa della colonna vertebrale, dietro il ginocchio sinistro e sulla caviglia destra. Siccome esami radiologici hanno individuato forme di artrite proprio in quei punti, si presume che tali immagini avessero una funzione di tipo curativo o religioso, al fine di alleviare i dolori.
La Val Senales dedica un ricco programma di eventi lungo il mese di settembre per celebrare Ötzi. Il 19 settembre, giorno del ‘compleanno’ dell’Uomo dei ghiacci, ingresso libero e visite guidate all’ArcheoParc (www.archeoparc.it). L’escursione guidata Ötzi Glacier Tour si ripete nei martedì 6, 13, 20 e 27 settembre, mentre è in programma anche una meno impegnativa salita alla Punta della Vedretta attraverso un sentiero archeologico nei venerdì 2, 9, 16, 23 e 30 settembre. Non mancano laboratori didattici a tema per bambini ed esperienze gastronomiche e sportive (come il tiro con l’arco ‘alla maniera’ di Ötzi), che riporteranno gli ospiti a rivivere una giornata dell’Età del Rame.
Le superstizioni Analogamente alla cosiddetta maledizione di Tutankhamon, alcuni hanno visto un sortilegio anche nella sequenza di disgrazie che ha colpito chi ha partecipato al ritrovamento e allo studio della mummia del Similaun. L’alpinista tedesco Helmut Simon (Norimberga, 11 dicembre 1937 – Bad Hofgastein, 18 ottobre 2004) che ha scoperto la mummia, è morto a causa della caduta accidentale in una scarpata durante un’escursione sulle Alpi Salisburghesi; lo hanno seguito nel destino fatale Rainer Hölzl, operatore della ORF rete televisiva austriaca, Kurt Fritz, alpinista che aiutò a trasferire la mummia a Bolzano e Günther Henn, medico legale, che aveva studiato per primo il ritrovamento. Infine Konrad Spindler, l’archeologo tedesco che per primo studiò Ötzi e che ne descrisse la storia in un famoso libro, morto il 17 aprile 2005 per una forma aggressiva di sclerosi multipla. Chiude la lista il 4 novembre 2005 Tom Loy, l’archeologo molecolare e anatomo-patologo statunitense che per primo ne studiò il DNA, morto nella sua casa di Brisbane (Australia) in circostanze non del tutto chiarite, forse per un incidente domestico.
fonte: adnkronos