Maciej Kimel, Michal Krol e Mariusz Madej aprono nuova via sul Kyajo-Ri
I polacchi sono saliti per la cresta nord-est dei Seimila nepalese in stile alpino, con 4 bivacchi complessivi
I polacchi Maciej Kimel, Michal Krol e Mariusz Madej ce l’hanno fatto, hanno aperto una nuova via sul Kyajo-Ri (6.187 mt). Nella valle del Khumbu, Nepal. Una montagna molto estetica, fa da sfondo al panorama da Namche Bazaar. Un Seimila noto come meta di trekking per la via normale sulla cresta sud-ovest, anche questa tecnicamente difficile.
I polacchi puntavano a una nuova linea sulla parete nord-est di 1.000 metri che si affaccia sul villaggio di Machhermo. Il team ha proceduto in stile alpino. La via, lunga 1.300 metri, l’hanno chiamata Butterfly Effect (difficoltà M6, 6b).
Non è stato per nulla semplice, ci hanno impiegato quattro giorni (3 giorni di salita e 1 di discesa). Totale: 34 tiri. Segue la vicino via Stealing Beauty aperta da un team russo-ucraino nel 2013. Le due vie si intersecano anche, una sola volta, a 5.700 m.
Kyajo-Ri: il racconto dei polacchi (Polski Himalaizm Sportowy)
La parete è molto verticale dall’inizio. Già sapevamo che l’unico bivacco relativamente confortevole si trovava a circa 5.600 m e volevamo raggiungerlo quel giorno. Dopo aver superato 15 tiri, alle 17:45 c’eravamo. Era piccolo e la vicinanza alla sporgenza non hanno consentito un riposo adeguato, abbiamo dormito solo poche ore di sonno intermittente. Al mattino abbiamo continuato la nostra salita. All’inizio sotto una leggera nevicata e dopo un po’ abbiamo raggiunto la parete centrale con una bella arrampicata su roccia verticale di buona qualità. Nonostante le difficoltà, tutto è andato liscio e dopo aver salito 14 tiri siamo eravamo su una buona sporgenza a 5.900 m. Abbiamo bivaccato un’altra notte solo in sacchi a pelo, senza coperte e né tenda. Al mattino eravamo distante solo 300 metri. Abbiamo scalato la vetta est pensando che raggiungere quella principale fosse una formalità. E invece no, nulla di più sbagliato! La cresta è molto frastagliata e richiede un po’ di arrampicata.
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Missione compiuta. La squadra polacca era in vetta al Kyajo-Ri il 2 novembre alle ore 10:30. Poi subito hanno iniziato la discesa. Complicata, come raccontano a causa del fragile terreno delle sezioni superiori e di alcune doppie a strapiombo. Si son visti costretti ad un ulteriore bivacco a 5.700 m. La mattina dopo hanno proseguito per il campo base avanzato. Raggiunto verso mezzogiorno. E da qui poi al villaggio di Machermo.
I polacchi hanno dedicato questa nuova via all’amico slovacco morto in quei giorni sul Langtang Lirung, Ondrej Huserka. Dedichiamo a lui la nostra nuova linea. Crediamo che tu ci stia guardando da un posto migliore”.
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