Matteo Della Bordella torna in Groenlandia, con lui il francese Symon Welfriger e gli svizzeri Silvan Schupbach e Alex Gammeter. Partiranno presto per una nuova avventura, destinazione: la costa orientale. Un luogo remoto, autentico, incontaminato.
Matteo Della Bordella torna in Groenlandia
Per il Ragno di Lecco non si tratta della prima spedizione in Groenlandia, ci è stato altre tre volte. Ma stavlta la meta è un luogo nuovo, una destinazione senza alcuna informazione in merito.
LEGGI ANCHE Della Bordella, Schüpbach e Welfringer all’avventura in Groenlandia
Matteo Della Bordella “È da un paio di mesi che mi sono buttato a capofitto nella preparazione di una nuova grande avventura. La destinazione è la costa Est della Groenlandia – e fino a qui nulla di nuovo, ci sei già stato altre volte – penserete voi. Ma questa volta è diverso: se nelle altre occasioni ci muovevamo all’interno di fiordi, per arrivare verso pareti di cui disponevamo di qualche informazione o foto, questa volta puntiamo ad una zona totalmente nuova.
Circa 300 sono i chilometri che vorremmo percorrere in kayak lungo la costa totalmente ghiacciata che si affaccia direttamente sull’oceano. Non è tanto la distanza in sè, piuttosto le onde, i venti, le maree, le correnti…abbiamo provato a recuperare informazioni, ma a parte alcuni cacciatori Inuit, nessuno sembra sapere nulla.
Della parete abbiamo una singola foto, di un team americano che ha rinunciato dopo poche centinaia di metri, pare ci avessero messo dieci giorni di viaggio in barca (a motore) per arrivare fino a lì e non avessero abbastanza tempo per proseguire nella scalata…
Considerando che dovremo portarci nei kayak tutto l’occorrente per circa 30 giorni di spedizione, in totale autonomia, mi sembra ci siano abbastanza ingredienti per una grande avventura.
Ma prima di partire ancora qualche settimana di preparazione in attesa che intanto il mare si liberi dal ghiaccio dell’inverno.
Un cacciatore locale ci porterà lì da Tasiilaq, il cuore e il principale centro abitato della Groenlandia orientale. Da quel momento in poi, ci muoveremo in completa autonomia, portando tutte le nostre provviste e le nostre attrezzature sui kayak”.