Meroi-Benet: Abbiamo scalato i 14 Ottomila con le sole nostre forze
Nives Meroi e Romano Benet, con l’Annapurna hanno scalato i 14 Ottomila, domenica scorsa sono stati protagonisti di un incontro al Rifugio Pordenone della tappa friulana della rassegna “Viaggio nei Rifugi dell’arcipelago Dolomiti Unesco”, a cura della Fondazione Dolomiti Unesco, e inserita nel programma dell’edizione 2017 di “Rifugi di cultura”, promosso dal Gruppo Terre Alte del Cai.
Nel rievocare le esperienze e le tante cime che li hanno portati dalle Alpi all’Himalaya, è emerso il loro modo di intendere e vivere la montagna, con semplicità e nel rispetto della natura. “Abbiamo sempre avuto un confronto onesto con la montagna, saliamo solo con le nostre forze anche sugli 8000”, ha detto Meroi, spiegando come ogni spedizione avvenga in stile alpino, senza ossigeno e portatori d’alta quotal. “E nelle Dolomiti abbiamo imparato ad avvicinarci alla naturalità e all’essenzialità”.
E al di là degli indubbi meriti alpinistici, scrivono su Lo Scarpone, sono proprio i sentimenti e i valori che contraddistinguono Meroi e Benet, e che traspaiono dall’umiltà con cui ricordano le loro imprese, ad aver appassionato i presenti: il profondo affiatamento di coppia in cordata e nella vita, il coraggio di rinunciare alla vetta quando non poteva essere raggiunta da entrambi, la capacità di attendere per poi ripartire insieme.
All’incontro ha preso parte anche lo scrittore Erri De Luca – amico degli alpinisti tarvisiani e autore del libro “Sulla traccia di Nives”, in cui viene narrata la spedizione himalayana del 2005 al seguito di Meroi – che ha sottolineato quanto il coraggio e il tempismo siano ugualmente fondamentali quando si decide l’attacco alla vetta o la rinuncia della stessa.
fonte/foto: Lo Scarpone