Monte Bianco, riscoppia il caso-confini tra Italia e Francia

Un’ordinanza francese ‘invade’ il territorio del Monte Bianco che l’Italia considera come proprio e il caso rischia di riaprire il contenzioso, mai risolto, sui confini tra i due Paesi ed avere complessi sviluppi giudiziari. Si estende infatti nell’area contesa tra Italia e Francia il divieto d’oltralpe di atterraggio in parapendio su un perimetro di 600 metri attorno alla cima del Monte Bianco.

Le ordinanze dei Comuni di Chamonix e Saint-Gervais del 26 giugno scorso, successive a un incidente mortale, “non hanno la giurisdizione per avere validità sul territorio italiano”, protesta il sindaco di Courmayeur (Aosta), Stefano Miserocchi.”Giuridicamente – aggiunge – ognuno può emetterle solo per quanto concerne la propria competenza territoriale, non può ovviamente andare a fare ordinanze su territorio estero. Dai due Comuni non ci è arrivata alcuna segnalazione ufficiale, ci è giunta una nota dalla guardia di finanza di Entrèves”.

L’informativa è stata inviata anche alla procura della Repubblica di Aosta, al comando delle fiamme gialle e all’Istituto geografico militare. Per l’Italia la linea di confine passa sullo spartiacque mentre per la Francia sul Monte Bianco di Courmayeur, con il Monte Bianco interamente nel proprio territorio.

La questione dei confini è rilevante anche dal punto di vista dei soccorsi in montagna e pone interrogativi amministrativi e di competenza giudiziaria.

“Chiederò chiarimenti alla Regione Valle d’Aosta”, anticipa il sindaco di Courmayeur, perché il governatore a inizio luglio “aveva chiesto all’Enac la sospensione dei voli in parapendio per la questione di incompatibilità tra la presenza dell’elisoccorso e un alto numero di parapendio sul territorio”.

A fine 2017 Google maps aveva rivisto i confini dell’area (che prima rispecchiavano la cartografia francese), delineando con linee tratteggiate la zona contesa. Alcuni mesi prima c’era stata una riunione tra le autorità dei due Stati durante la quale si era deciso che nessuno avrebbe intrapreso iniziativa unilaterali in quelle aree.

Il 4 settembre 2015 era scoppiato un ‘caso’ diplomatico quando il sindaco di Chamonix (Francia) aveva fatto bloccare con una transenna e dei lucchetti – poi rimossi da ignoti – l’accesso al ghiacciaio del Gigante, dal rifugio Torino, sotto la stazione di arrivo della funivia italiana Skyway, considerandolo nel proprio territorio. L’Italia fa riferimento al Trattato fra Regno di Sardegna e Impero francese (Torino, 24 marzo 1860) e alla Convenzione di delimitazione tra Sardegna e Francia (Torino, 7 marzo 1861) in esecuzione dello stesso trattato.

La cartografia francese invece sposta il confine sul versante sud del massiccio per un’area di 82 ettari (la vetta del Monte Bianco, il rifugio Torino e una parte della stazione a monte della funivia francese) rifacendosi ai confini sanciti con l’armistizio di Cherasco del 1796 dopo la prima campagna Napoleonica in Italia ed entrati – dopo una decisione unilaterale francese – sulle carte ufficiali a partire dal 1865.

fonte/foto: ansa

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