È morto Cala Cimenti. Travolto da una valanga
Sulle montagne di Sestriere. Con lui un amico, Patrick Negro. Cimenti avrebbe compiuto 46 anni tra pochi giorni
Carlo Alberto (Cala) Cimenti morto sotto una valanga sulle montagne di Sestriere (Torino). Era insieme a un amico, Patrick Negro, di Pragelato, membro della direzione sportiva di Sestrieres spa.
Avrebbe compiuto 46 anni tra meno di una settimana, il giorno di San Valentino. La tragedia durante un’escursione a Cima del Bosco, una montagna della Valle Argentera (Sauze di Cesana), vicino al confine con la Francia, dove è caduta una valanga.
L’allarme è scattato nel tardo pomeriggio, quando Cala Cimenti e Patrick Negro non sono rientrati. Subito si è temuto per una valanga.
I soccorsi
I tecnici del Soccorso alpino e speleologico piemontese sono stati allertati dai carabinieri di Sestriere che hanno poi trovato le loro auto parcheggiate in valle Argentera. L’eliambulanza 118 ha subito portato le squadre in quota per una ricognizione. Il segnale del cellulare di uno degli sciatori è stato localizzato in profondità sotto la valanga che si è staccata nella zona della Cima del Bosco e di Col Chalvet, il grosso canalone che scende verso la Valle Argentera.
Quello di oggi, per “Cala” Cimenti, sposato da due anni con l’alpinista Erika Siffredi, avrebbe dovuto essere poco più che un allenamento.
I corpi sono stati recuperati sotto 2 metri di neve. Sono stati individuati dai soccorritori tramite i dispositivi Artva.
Cala Cimenti
Appassionato di montagna sin da bambino, all’età di 12 anni era sulla vetta del Monte Bianco. Pochi anni dopo il Kilimanjaro e alcui 6000 metri in Nepal.
Sportivo a 360 gradi, appassionato anche di ciclismo su strada, corsa in montagna, arrampicata, scialpinismo.
E gli ottomila e gli altri colossi: Cho Oyu nel 2005, Ama Dablam in solitaria no stop dal cb alla vetta in 26 ore nel 2010, Manaslu con discesa con gli sci nel 2011.
Nel 2017 il Dhaulagiri, sciandolo parzialmente, da 7000 mt in giù.
Nel 2018 Cala ha scalato il Laila Peak, secondo assoluto ad aver effettuato la discesa integrale sugli sci (dopo pochi giorni a un team francese).
Cimenti è diventato, nel 2015, il primo ed unico italiano ad avere conseguito l’onorificenza Snowleopard, raggiungendo tutte e 5 le montagne più alte (oltre 7000 metri) delle catene montuose del Pamir e del Tien Shan e, discendendole con gli sci.
Chiese a Erika Siffredi, nell’autunno 2018, di sposarlo a quota 5417 metri. Lui inginocchiato ai piedi di lei, in cima al Passo Renjo La.
Poi il Nanga Parbat, nel 2019 assieme ai russi Vitaly Lazo e Anton Pugovkin. Discesa con gli sci da poco sotto la cima.
Nel luglio 2019 sale con il medico Francesco Cassardo verso la vetta del Gasherbrum VII. Raggiunge la vetta (era inviolata) da solo. In discesa l’incidente, Cassardo precipita per 450 metri. Dopo una notte infernale, il giorno successivo i due alpinisti sono stati raggiunti da Denis Urubko, Don Bowie, Jaroslaw Zdanowich e Janusz Adamski.
Leggo ora e non conoscevo questo giovane alpinista. Ma le immagini, le foto, tutto parla del suo amore per lo sport e la montagna. Sono dispiaciuta per la giovane moglie che, a quel che si legge, condivideva la sua passione.