Morto in un incidente Francek Knez, leggenda dell’alpinismo sloveno
L’alpinismo sloveno piange per la perdita di Francek Knez. Venerdì scorso a 62 anni è morto in un incidente di arrampicata sulle sue montagne, vicino a Lubiana. Knez è precipitato per circa 25 metri. Era una leggenda dell’alpinismo sloveno. E non solo.
Francek Knez, infatti, è stato uno dei grandi guru dell’alpinismo degli anni ’70. Era conosciuto anche per il suo carattere taciturno.
Oltre 30 anni di esperienze in montagna con migliaia di vie e tantissime prime ascensioni tra Patagonia, Allpi, Himalaya.
Ha aperto Diedro diavolo (900 m, 90, 6a, A2) sulla parete est del Fitz Roy , con Silvo Karo e Janez Jeglic. Erano I tre moschettieri. Poi sul Cerro Torre , dove hanno firmato la direttissima Peklenska ( “dritto all’inferno”, 900 m, 95º, 7a +, A4, M6).
Poi ancora Psycho verticale (900m, 6c, A3, 90) sulla parete sud della Torre Egger.
In Himalaya ha partecipato a numerose spedizioni: la cresta occidentale dell’Everest nel 1979, sulla sud del Lhotse e del Dhaulagiri.
E le Alpi. Nel 1982 la salita record di velocità della parete nord dell’Eiger. Ha completato la trilogia del North Faces delle Alpi, ha aperto due vie sulle Grandes Jorasses (1977 e 1980), ha scalato da solo la via Bonatti sul Petit Dru.
Poi un incidente che non lo ha fermato. Nel 2010, ha ricevuto l’ Ordine al Merito del Presidente della Repubblica della Slovenia.