Nameless Tower, inizia l’avventura per i polacchi

Il team, formato da Janusz Gołąb, Maciej Kimel e Michał Król, verso il campo base avanzato

Aggiornamento dalla spedizione polacca alla Nameless Tower (Trango).

Il team, formato da Janusz Gołąb, Maciej Kimel e Michał Król, ha raggiunto, dopo un impegnativo trekking, il Campo Base della Nameless Tower (6.286 m).

Polski Himalaizm Sportwy Come raccontano in un messaggio sul telefono satellitare, il trekking è stato impegnativo, soprattutto per gli asini che hanno trasportato i bagagli. Oggi è giorno di riposo e smontaggio base, e da domani, tre dei nostri scalatori allestiranno l’ABC (Advanced Base Camp – nella foto), da cui attaccheranno direttamente il muro della Torre Senza Nome.

 

Obiettivo del team è la ripetizione (entro l’inverno astronomico) della Via Britannica sulla parete sud  (VI 5.10 A2, 1100m) aperta nel 1976 da Martin Boysen, Joe Brown, Malcolm Howells e Mo Anthoine.

Le vette del gruppo della Torre del Trango sono difficili oltre che per la difficoltà tecnica anche per il meteo capriccioso e freddo.

La squadra

La spedizione polacca riunisce diverse generazioni di alpinisti.

Innanzitutto lui, Janusz Golab,  classe 1967. Di sicuro ha contribuito a scrivere la storia dell’alpinismo polacco. Formatosi sui Tatra, ha poi scalato su pareti di tutto il mondo. Imprese che, nel 2015, gli sono valse la Croce d’Oro al merito dal Presidente della Polonia.

Il giovane Maciej Kimel, membro del  club SAKWA e della nazionale giovanile PHS (Polski Himalaizm Sportowy), ha all’attivo altre spedizioni in alta quota. La vetta inviolata (6047 mt), chiamata Qtang Sar; l’apertura di “Pakistanskie Disco” (M6, WI4+, V, 800m) insieme a Michał Czech e Wadim Jabłoński, sulla parete Ovest dell’inviolato  Trident Gunj-e-Sar (6150 mt); “Forever Young” (M6, AI4) con Michał Czech, nuova via sulla parete sud-ovest di una montagna inviolata (6063 mt), chiamata Sakwa Sar; ha partecipato alla spedizione al Lhotse nel 2019.
Michal Krol, classe 1981, è tra i migliori alpinisti polacchi di questi anni. Ha l’arrampicata nel sangue, sport al quale ci si dedica da quando aveva 15 anni. E nel sangue ha anche il desiderio di esplorare montagne sconosciute, in regioni inespolorate. Ha nel curriculum vie impegnative aperte in tutto il mondo.

 

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