Nanga: Revol sopravvissuta alla notte. Difficoltà per gli elicotteri
AGGIORNAMENTO (27/01/2018 ore 8:35)
Elisabeth Revol è viva. E questa è la buona notizia di primo mattino. La francese stamattina ha messaggiato che ha problemi di congelamento alle estremità degli arti ma non è in ipotermia. Il problema maggiore riguarda il piede sinistro. Ma dal suo messaggio si intuisce che è vigile. Ha detto che tenterà di scendere ancora.
Intanto gli elicotteri sono partiti per il campo base del K2 per prelevare gli alpinisti del team polacco che tenteranno di salvare sia lei sia Tomek Mackiewicz che sta più su in montagna (intorno ai 7.200 mt, Revol a 6.670 sulla Kinshofer). Ma i velivoli al momento hanno problemi a raggiungere il campo base a causa delle nuvole.
AGGIORNAMENTO (26/01/2018 ore 17:50)
La macchina dei soccorsi, per cercare di salvare Elisabeth Revol e Tomek Mackiewicz, è in piena operazione. Il dipartimento di emergenza Askari Aviation – la società responsabile per gli elicotteri – ha dato ulteriori dettagli sull’azione pianificata. Domani alle 8 del mattino, ora pakistana) 2 elicotteri decolleranno direzione campo base del K2 per prelevare gli alpinisti Denis Urubko, Adam Bielecki, Marka Chmielarskiego, Marcina Kaczkana i Macieja Bedrejczuka e condurli sul Nanga Parbat.
La francese sta scendendo dalla montagna. Il polacco è bloccato per congelamenti e problemi alla vista a circa 7.280 metri. Elisabeth lo ha portato giù sin dove ha potuto. E lo ha sistemato nella tenda. Per entrambi sarà una notte infernale. Ma sono duri. E terranno duro!
I soccorritori dovranno salire la via Kinshofer per raggiungere Elisabeth e Tom. In un primo tempo si è detto di tentare di arrivare a quota 6.600 circa con l’elicottero e prelevare Revol. O comuqnue portargli qualcosa come cibo, medicine ed attrezzature. Ma le notizie che giungono dal Pakistan sono contraddittorie. La salita è difficile ma può essere facilitata dalle corde fisse lasciate dalle spedizioni autunnali. Il problema sono i venti. Il meteo domani è in peggioramento. In vetta soffieranno venti intorno ai 200 km/h. Intanto prosegue l’operazione di recuperare fondi sul web per far fronte alle spese per i soccorsi. Il portale zrzutka.pl ha raccolto sinora 230 812 zł mente su Fundriser – 55 930 euro!
AGGIORNAMENTO (26/01/18 ore 12:15)
Elisabeth Revol sta scendendo. Tomek Mackiewicz non ce la fa. Ha vari congelamenti e problemi alla vista dopo più di dieci giorni sulla montagna. Notizie che arrivano col contagocce dal Nanga e pertanto da prendere con le pinze. Le ambasciate polacca e francese si sono mosse. L’intento è di recuperare la francese sulla Kinshofer, ma dovrà scendere per essere recuperata dagli elicotteri, perché dove si trova adesso non può salire. A 7.200 metri. Dovrà scendere almeno di 4/500 metri di altitudine. Per il polacco invece lo stesso elicottero passerà dal campo base K2 e porterà sul Nanga un gruppo di alpinisti polacchi che sta tentando la prima invernale alla seconda montagna della terra. Tra questi Bielecki (che conosce quella via) e forse, tra gli altri, anche Denis Urubko.
AGGIORNAMENTO (26/01/18 ore 9:45)
Situazione difficile, drammatica, sul Nanga Parbat. I due alpinisti stanno scendendo e sono a circa 7.200 metri. Ma non stanno bene. Dalle notizie che giungono col contagocce sembra che Mackiewicz abbia inizi di congelamenti e problemi alla vista.
Intanto la macchina dei soccorsi si è mossa. Si sta trattando per l’invio di un elicottero, operazione difficile a quella quota, ed anche il team polacco sul K2 si sta allertando, il tutto tramite le Ambasciate di Francia e Polonia. Adam Bielecki soprattutto conosce il Nanga ed insieme ad altri potrebbe partire in soccorso di Mackiewicz e Revol. È corsa contro il tempo. Organizzare il volo, salire a quella quota. Ricordiamo che i due sono sulla montagna da parecchi giorni. Abituati a lottare a quelle quote, lo hanno dimostrato nelle precedenti spedizioni.
Intanto sul Nanga oggi sono previsti venti più forti.
Nulla si sa al momento sul tentativo di vetta.
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Manca davvero poco per Tomek Mackiewicz ed Elisabet Revol a coronare il loro sogno di salire il Nanga Parbat in inverno in puro stile alpino. Per i due un sogno, una missione, un perno fisso, quello della via Messner-Eisendle. Ebbene da giorni bivaccano ai campi alti. Dopo un primo tentativo stoppato dai venti forti, stanotte il polacco e la francese sono partiti verso la vetta. Un’oretta fa sono stati avvistati dal campo base Diamir sul trapezio sommitale. Sono a circa 8.000 metri di quota. Manca davvero poco! Un centinaio di metri. Ossia, un paio di ore di scalata. A breve, quindi, vi daremo aggiornamenti.
Non è il loro primo tentativo. Ci hanno provato, da soli, con Daniele Nardi, contatti col gruppo che l’anno scorso è salito in vetta per la prima volta nella stagione invernale. Ma loro avevano la loro via. Quella che hanno riprovato quest’inverno. Quella dove lo scorso anno Mackiewicz ci stava lasciando la pelle. Se l’è vista brutta per una caduta in un crepaccio, ma con l’aiuto della francese è riuscito a scendere al campo base.
Un sogno, il loro, senza per forza rincorrere un record, senza essere trascinati dalle logiche di marketing cui siamo ormai abituati ad assistere. Il sogno di una vetta. Di un progetto. Cercando di agguantarlo ad ogni costo, da soli, raccogliendo denaro sul web, partendo per la montagna anche con pochi fondi, andando dritti davanti alle critiche…
Beh, forza Tomek ed Elisabeth…