No alla chiusura del Parco di Montemarcello-Magra-Vara
La Regione Liguria ha deciso di chiudere il Parco di Montemarcello-Magra-Vara.
A gran voce si chiede di sospendere il provvedimento in discussione e si rilancia chiedendo di adottare azioni d’insieme tese a promuovere il complesso e interessante sistema parchi della Liguria. Sulla questione Parchi Liguri si espresso anche il Consiglio Direttivo Federparchi riunito a Roma il 4 dicembre scorso.
La delicata situazione ambientale della Liguria si affronta e risolve concertando le scelte e per l’area Parco di Montemarcello-Magra-Vara anche su base interregionale con la vicina Toscana, in linea con gli obiettivi di Agenda 2030 e gli indirizzi della CETS, Carta Europea del Turismo Sostenibile.
La posizione del CAI – Gruppo Regionale Ligure è chiara e argomentata, riportata di seguito. Il Cai difende il ruolo del Parco di Montemarcello-Magra-Vara, ne evidenzia le potenzialità e per tutto questo chiede di essere audito presso la competente Commissione Consigliare per riferire secondo conoscenza, competenza e visione.Posizione coerente con il punto 1 del Bidecalogo – La montagna e le Aree protetteche recita: il Sistema delle Aree Protette va inteso, pianificato e sviluppato quale sistema di Rete Ecologica senza soluzione di continuità … con il Cai disponibile a partecipare – quale Associazione ambientalista, alla gestione di Parchi e altre Aree protette.
“In riferimento al PDL N.151 recante “Modifiche alla gestione delle aree protette ricomprese nel Parco Naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara” e in previsione della imminente discussione in Consiglio regionale della Regione Liguria, il CAI – Gruppo Regionale Ligure si rammarica per averne tratto notizia dalla stampa quotidiana e di non essere stato a tale proposito audito nel merito presso la competente Commissione Consigliare.
Il PDL di cui trattasi, così come noto, appare specificatamente finalizzato alla soppressione dell’Ente Parco Montemarcello-Magra-Vara, con ciò privando la materia di una visione complessiva di sistema la qualcosa discende da specifiche normative nazionali e comunitarie.
Inoltre il previsto trasferimento dei compiti e delle funzioni specifiche dell’Ente Parco alla Provincia, Ente di secondo livello notoriamente privo di risorse specifiche e di competenze consolidate, prefigura un depauperamento generale del livello di tutela dell’area in questione senza una visione di prospettiva e di valorizzazione delle specificità ambientali riconosciute e identificate all’atto dell’istituzione del Parco medesimo.
Si sottolinea come l’area, trovandosi al confine con la Regione Toscana, potrebbe inveceessere individuata come elemento di stimolo e sperimentazione di politiche ambientali transregionali innovative le quali, recependo consolidate esperienze, possano generare, oltre alla doverosa e auspicata tutela del patrimonio di biodiversità specifica, anche un volano di economia locale sostenibile in linea con gli obbiettivi dell’Agenda 2030.
Per quanto sopra si richiede la sospensione della discussione in Consiglio Regionale del PDL 151, l’apertura di un tavolo concertativo da cui ripartire per garantire una efficace governance dell’area e, se del caso, procedendo alla novazione complessiva dell’Ente di gestione.
Pertanto il CAI – Gruppo Regionale Ligure condividendo peraltro quanto nel merito espresso da Federparchi, resta in attesa di poter essere audito presso la IV Commissione Consigliare e presso quelle altre sedi che Regione Liguria riterrà di attivare per completare un processo partecipativo e di condivisione.”
La CCTAM del Cai sostiene e promuove quanto espresso dal CAI – Gruppo Regionale Ligure, da Sezioni e dalla CITAM LPV e lo rappresenterà in ogni possibile sede. Il Cai ha un ruolo di primo piano ed è capofila nel presentare valori e problemi della montagna e i precedenti interventi del Cai in Liguria in materia di Parchi, sono stati positivamente determinanti e hanno segnato la differenza.
Filippo Di Donato
Presidente Commissione centrale tutela ambiente montano del CAI
da Lo Scarpone