Parchi nazionali, sos per governance a ministro dell’Ambiente
Inviata dal CAI e dalle altre 10 associazioni una lettera al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa con la richiesta di garantire la governance con la nomina di presidenti e direttori nelle aree protette che oggi ne sono prive.
Dal Club Alpino Italiano (CAI) e dalla altre Associazioni di Tutela Ambiente la richiesta di garantire il governo del territorio con la nomina di Presidenti e Direttori nei Parchi Nazionali che ne sono privi. Una particolare attenzione per il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, simbolo centenario della tutela in Italia.
L’appello è firmato da Club Alpino Italiano (Cai), Enpa, Federparchi, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Marevivo, Mountain Wilderness Italia, Pronatura, Touring Club, WWF.
– sono commissariati i parchi dell’Appennino Lucano e della Sila
– sono privi di presidente i parchi nazionali delle Dolomiti Bellunesi, delle Cinque Terre, delle Foreste Casentinesi, dei Monti Sibillini, della Maiella, del Gargano, dell’Alta Murgia, del Circeo, dell’Aspromonte e dell’Asinara
– sono anche privi di direttori legittimamente nominati e si affidano a dipendenti che ne svolgono le funzioni i parchi Dolomiti Bellunesi, Foreste Casentinesi, Maiella, Abruzzo-Lazio-Molise, Gargano, Appennino Lucano, Sila, La Maddalena e Pantelleria.
Il Sistema delle Aree Protette è una realtà che interessa gran parte delle montagne d’Italia, inestimabile patrimonio naturale e culturale, con paesaggi, ecosistemi, storia, tradizioni e identità delle “terre alte”.
Le Aree Protette sono preziose per la conservazione della biodiversità e il Cai è impegnato nello studio e nella tutela delle specie floristiche e faunistiche, messe a rischio dalla pressione antropica e dal cambiamento climatico.
In questo periodo di notevoli cambiamenti, di spopolamento e spaesamento di paesi e territori, alla tutela della natura, il Cai affianca la frequentazione e il ritorno alla montagna, nel pieno rispetto di ambienti e valori. I Parchi in rete, uniti da proposte escursionistiche di ampio respiro come il “Sentiero Italia Cai” e dal riconoscimento dei servizi ecosistemici, diventano un volano economico e occupazionale, soprattutto nell’agroalimentare, nel turismo sostenibile e nell’educazione ambientale. Tra gli obiettivi di questo lungo percorso quello di favorire la trasversalità tra i temi, la crescita dell’intreccio di relazioni e della diffusione di buone pratiche.
Filippo Di Donato
Presidente CCTAM del CAI
(Lo Scarpone)