Parco del Partenio: bellezza tra storia, natura e tradizioni

ll parco regionale del Partenio è un’area naturale protetta situata in Campania istituita a partire dal 1993. Il Parco regionale nasce nel 2002. Occupa una superficie di 14.870 ha sui Monti del Partenio, tra le province di Avellino, Benevento, Caserta e Napoli.
Si erge maestoso, guardandolo dal Napoletano ed anche dal beneventano con la verticalità del versante di Montevergine (dove sorge l’omonimo Santuario).
Al suo interno si trova l’Oasi WWF Montagna di Sopra di Pannarano.

Il Parco regionale del Partenio

Territorio

Il Parco comprende 22 Comuni, compresi nelle valli adiacenti, Valle Caudina, Valle Del Sabato e Vallo di Lauro-Baianese. I centri urbani, in prevalenza appartenenti alle province di Avellino e di Benevento, sono dislocati sopratutto nella fascia pedemontana e le strade che li collegano formano un circuito che circonda l’intero complesso montuoso del Partenio.
Bellissima la traversata del Partenio. Per le relative info e per tutta la sentieristica vi rimandiamo al sito del Parco.

GUIDA I SENTIERI DEL PARCO DEL PARTENIO

 

La catena del Partenio, lunga 30 chilometri, si colloca tra il Monte Taburno, a nord-ovest, ed il complesso dei Monti Picentini a sud-est. Le cime maggiori sono Montevergine (1480 metri), Monte Avella (1598 metri) e Monte Ciesco Alto (1357 metri). Il fiume maggiore è il Calore, che percorre l’area Nord del Partenio. Di notevole interesse le varie grotte presenti sul territorio. Ingente è anche la presenza di fossili ritrovati sul territorio. Il suolo del Partenio è formato per buona parte da materiali piroclastici, da materiali, cioè, di origine vulcanica, provenienti dal vicino complesso vulcanico del Somma-Vesuvio. Si tratta di suoli particolarmente fertili.
Il fiore simbolico, il più importante e anche quello con più storia del Parco regionale del Partenio è sicuramente l’anthemis del Partenio (Matricaria parthenium) usato nel Medioevo dai monaci benedettini di Montevergine per produrre il tipico liquore contenente qualità tonico-stomatiche.

Da ricordare Mafariello. Una località montana (770 m s.l.m) situata nel comune di San Martino Valle Caudina (AV). È nota per la fonte d’acqua oligominerale bicarbonato-alcalina che sgorga a 750 m.

Nel Parco sono presenti vari rifugi e maneggi per escursioni a cavallo. Le passeggiate sulla dorsale più alta regala panorami mozzafiato sul Napoletano e le radure sottostanti.

I comuni del Parco

Il parco regionale del Partenio si estende su comuni facenti parte di 4 diverse province campane.

  • In provincia di Avellino: Baiano, Cervinara, Mercogliano, Avella, Monteforte Irpino, Mugnano del Cardinale, Ospedaletto d’Alpinolo, Pietrastornina, Quadrelle, Rotondi, Sant’Angelo a Scala, San Martino Valle Caudina, Sirignano, Sperone, Summonte.
  • In provincia di Benevento: Arpaia, Forchia, Pannarano, Paolisi.
  • In provincia di Caserta: Arienzo, San Felice a Cancello.
  • Nella città metropolitana di Napoli: Roccarainola.

Prodotti tipici e cucina locale

Eh già, questa è terra di sapori. D’altronde come ogni angolo d’Italia. Il Parco Regionale del Partenio vanta una produzione agricola di qualità, tra cui i tartufi neri del Partenio, e i funghi porcini. Sono note inoltre le famose Castagne del prete, infatti nella bassa montagna è presente la coltivazione di castagni e noccioli.
Vi si producono formaggi e insaccati. Nelle valli invece sono coltivati olivi e viti che rappresentano le piante tipiche della macchia mediterranea.
I vini sono di grande pregio, come Fiano, Greco, Aglianico, Falanghina, Coda di Volpe.
Per quanto riguarda i piatti tipici, ne annoveriamo solo alcuni: “Mugliatelli”,  “Menesta mamerata”, “pizza chiena”, “pizza co sang” e molti altri.
Presente una fiorente economia basata sull’artigianato. Marmo, pietra, ferro battuto, ceramica artistica e legno.

Storia

Il Partenio venne alla luce 3-4 Milioni di anni fa, tra il Pliocene ed il Quaternario. I primi colonizzatori dei Monti del Partenio sembrano essere stati popoli appartenenti alla Civiltà Appenninica. Sul territorio del Partenio si insediarono due dei rami del popolo Sannita: i Caudini si stabilirono nel Sannio Occidentale, tra Lazio e Campania arrivando fino alla valle dell’Isclero, gli Hirpini si stabilirono tra la Campania e la Puglia. Il Partenio diventò punto di contattato tra queste genti.
Nel territorio del Parco si consuma uno dei più famosi episodi storici: la sconfitta dei Romani ad opera dei Sanniti e l’episodio delle Forche Caudine, quando i primi furono umiliati e costretti a passare sotto il giogo delle lance sannite.
Nei vari Comuni del Parco del Partenio sono state scoperte diverse testimonianze della Civiltà Sannita.
L’attuale Parco del Partenio vede, nell’Alto Medioevo la formazione di piccoli insediamenti di valle, legati alle vicende delle varie fondazioni religiose. Le maggiori modificazioni si hanno nel periodo normanno, quando gli insediamenti abitati vengono trasformati in zone fortificate con il sorgere di diversi castelli.
Sostanzialmente sono stati due gli avvenimenti più importanti della storia del Partenio: lo sviluppo e l’affermarsi dell’Abbazia di Montevergine lo sdoppiamento della Provincia di Salerno.
Negli anni dal 1120 al 1124 San Gugliemo da Vercelli, venuto sul Partenio, fondò la prima Chiesa di Montevergine ed il suo ordine.
Nel 1824, invece, viene sdoppiata la Provincia di Salerno nel Principato Citeriore ed in quello Ulteriore. Quest’ultimo, con a capo Montefusco, comprendeva la maggior parte degli attuali Comuni della Provincia di Benevento e di Avellino e, quindi, buona parte dei paesi del Parco.
Nel 1500 Il Partenio è stata anche patria adottiva della famiglia Carafa alla quale apparteneva Gian Piero, divenuto Papa con il nome di Paolo IV.
Il XVI secolo vede i paesi ed i monti del Parco scenario di uno dei più famosi fenomeni della storia del Mezzogiorno, quello del Brigantaggio. La ricchezza di boschi, di cavità naturali, di zone impervie, questo territorio offrì un sicuro rifugio a quanti si davano alla macchia.
Il fremito dell’Unità d’Italia vede il Partenio come territorio protagonista. Molti patrioti parteciparono ai diversi moti rivoluzionari, tanto che Ferdinando II trasforma la sede della Regia udienza di Montefusco in Carcere talmente duro da guadagnarsi il nominativo di “Spielberg dell’Irpinia “. Col detto “Chi trase a Montefusco e po’ se n’esce po’ dì ca ’n’terra ’n’ata vota nasce” (Chi entra a Montefusco e poi ne esce può dire che in Terra nasce di nuovo).

fonte: Parco regionale del Patenio, Wikipedia

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