Pizzo Recastello, scialpinismo nel cuore delle Orobie
Pizzo Recastello 2886 m (Alpi Orobie Meridionali)
PARTENZA: Valbondione, 950 m-Val Seriana
SEGNAVIA: n. 305, n. 321
DISLIVELLO: 1936 m
TEMPO DI SALITA: 5-5,30 h
DIFFICOLTÀ: OSA S4
ESPOSIZIONE: sud ovest / nord ovest / ovest
ATTREZ.: scialpinistica+ramponi-piccozza
PERIODO: marzo-maggio
PUNTI DI APPOGGIO: Rif. Curò, 1915 m
Introduzione
Itinerario che, oltre a una bella discesa su pendii sostenuti, presenta un finale alpinistico abbastanza impegnativo. Rispetto ad altri itinerari della zona, presenta uno sviluppo più breve, seppur con il consueto spallaggio degli sci fino al rif. Curò. L’attacco della Val Cerviera, infatti, si trova poco oltre il rif. Curò. Gita completa e di soddisfazione su una delle montagne simbolo delle Orobie. Il Pizzo Recastello può anche essere salito dal canalino nord, su pendenze massime di 45°, scendendo poi dalla normale oppure dallo stesso canale nord (OSA / S4). Il rifugio Curò, situato nella splendida conca del Barbellino, permette di spezzare la gita in due giorni; oppure di fermarsi e pernottare al ritorno, così da poter effettuare un altro itinerario della zona, descritto in questo volume, il giorno seguente. La salita al rif. Curò va affrontata solo con condizioni di neve sicure, quando i pendii soprastanti il sentiero panoramico hanno già scaricato.
Salita per la via normale
Da Valbondione, seguire le indicazioni per il rif. Curò, 1895 m (n. 305, ca. 2h). Questo sentiero va percorso solamente quando i pendii soprastanti (destra) hanno già scaricato. N.B. In caso contrario, salire passando da Maslana: da Grumetti attraversare il torrente e seguire il sentiero n. 332 che conduce alle baite di Maslana. Attraversare nuovamente il torrente e proseguire lungo il fondovalle verso nord. Risalire poi lungo il pendio a sinistra (ripido) delle cascate del Serio, fino a un salto roccioso. Proseguire in direzione est seguendo poi delle corde fisse, giungendo così al rif. Consoli (UEB) e quindi, poco più avanti, al rif. Curò. Dal rif. Curò, percorrere con dir. nord est il pianeggiante sentiero che costeggia il lago Barbellino sulla sua destra (n. 321) fino ad arrivare all’imbocco della Val Cerviera. Salire quindi a destra lungo il pendio, sino alla strettoia fra le rocce. Proseguire dapprima lungo la valle e poi lungo il pendio sinistro fino alle fasce rocciose che si aggirano con percorso logico su rampe nevose. Successivamente seguire il fondo della valle sino a quando le fasce rocciose consentono di accedere agevolmente verso sinistra al pendio finale; risalirlo (30-35°) sino alla base delle rocce, dove si depositano gli sci. Individuare una cengia-rampa ascendente da destra a sinistra che conduce alla base del caminetto attrezzato con catene. Superato il camino proseguire su pendio (45-50°) sino alla cresta, da seguire erso destra fino alla cima.
Discesa
Per l’itinerario di salita. Variante: tornati al deposito sci, sciare per un breve tratto il ripido pendio, per poi traversare verso il Pizzo Tre Confini (sinistra) sino a una comoda conca. Qui si rimettono le pelli e con percorso logico si risalgono le conche e i pendii di sinistra sino alla cima dei Tre Confini, dove si può scendere o verso Lizzola (variante A) seguendo l’itinerario descritto in questo volume (v. itin. n. 068), oppure (variante B) dal ripido versante nord-nord ovest e quindi lungo la vedretta del Trobio (come per l’itinerario del Monte Gleno, n. 066), passando sotto i Corni Neri e i contrafforti del Recastello, e quindi arrivando sulla mulattiera che in breve riporta al rif. Curò. La variante di discesa che, dopo la risalita al Pizzo Tre Confini permette di scendere a Lizzola, permette di evitare la discesa a piedi dal rif. Curò.
L’tinerario è tratto dalla Guida:
Scialpinismo nelle Orobie Meridionali. 98 itinerari
ACQUISTA: clicca su titolo o copertina (da qui spese di spedizione gratis)
Scialpinismo nelle Orobie Meridionali
98 itinerariAutori: Fedora Rota, Valentino Cividini
Editore: Idea Montagna
Argomento: scialpinismo
Collana: Skialp
Prezzo di copertina: 25,00 euro
Formato: 15×21 cm
Pagine: 360 a colori
ISBN: 978-88-85468-27-6
Le Orobie vengono sciate da sempre, praticamente dall’introduzione degli sci in Italia. Prima ancora della frequentazione turistica, gli abitanti delle valli bergamasche le hanno percorse con gli sci da fondo. Lo scialpinismo delle origini in queste zone, ma anche fino agli anni settanta e perfino ottanta, era quello con gli sci stretti. Le ragioni dell’approccio sono storiche prima ancora che orografiche, e risalgono a una concomitanza di fattori: fortissimo contributo di personale alle truppe alpine, con relativo addestramento allo sci come mezzo di trasporto; il richiamo dei centri sportivi dei corpi militari come professione; scarsa attitudine del terreno allo sviluppo dello sci alpino; scarsità di risorse economiche in loco causato dall’emigrazione della forza lavoro verso l’economia industriale della pianura – Milano è vicina.