Revol: Grazie Tomek. Vorrei fossi qui a raccontare tutto
Elisabeth Revol, piano piano, inizia a ritrovare un po’ di serenità e su Facebook scrive questo post sull’invernale al Nanga Parbat. Ve lo riproponiamo integralmente.
Nanga-Parbat inverno 2018. Iniziata da Messner, questa via doveva essere il culmine dei nostri progetti sia fisici che mentali, con Tomek sapevamo che la vetta non sarebbe stata facile.
Quindici giorni ci separano da questa epopea ampiamente raccontata dalla stampa…, anche distorta, parole raccolte ed uscite dal loro contesto.. Non ho voglia di raccontare i fatti, ma piuttosto dirvi cosa, oggi , conta ai miei occhi…
In primo luogo l’infinita gratitudine per Tomek, per il suo fascino mistico per questa montagna, può essere difficile da capire per molti ma questa l’ha sempre entusiasmato per un nuovo tentativo di vetta in inverno. Certo, vorrei che fosse qui per raccontarvi questo viaggio, ma le cose sono andate diversamente… ho solo pensieri per sua moglie Anna e per i suoi tre figli: forse, giudicheranno loro e si domanderanno tra la ricerca di una vetta e la perdita di un papà… non so cosa rispondere… ma la passione del loro padre era così nobile che l’uomo non potrà dire se ha ha ragione l’una o l’altra cosa…
La generosità collettiva che si è manifestata attraverso il “Crowdfunding”, non ha potuto che riscaldarmi il cuore, immaginando cosa significasse da parte di tutti quegli sconosciuti che hanno voluto manifestare la loro simpatia attraverso un dono.
Grazie ancora.
So quanto devo ai 4 alpinisti polacchi che hanno capito la posta in gioco di questa situazione: abbandonare l’ascesa del K2 per salvare altri alpinisti.
grazie. – grazie. – grazie. – grazie. – grazie. – grazie.
Grazie Masha che è alla base di questa raccolta, i suoi amici che hanno saputo gestire la nostra situazione coi giornalisti e saputo gestire efficacemente le info per organizzare al meglio i soccorsi.
Grazie al governo polacco che non ha esitato a dare il suo contributo finanziario in questa operazione.
Grazie all’ambasciata francese che si è adoperata per risolvere situazioni difficili.
Grazie ai piloti degli elicotteri che hanno fatto del loro meglio (recuperare gli alpinisti polacchi e portarli ai piedi del Nanga)
In Pakistan ho incontrato uomini di valori, convinzioni… grazie.
Grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto con i loro messaggi, in tutte le forme (email, Facebook..) non potete capire quanto questo mi sia indispensabile.
Grazie alle squadre mediche che hanno saputo trovare le parole e la gentilezza per farmi dimenticare le mie preoccupazioni (a Sallanches come a Ginevra, proprio come in Pakistan…)
Non ho le parole per dire altro che grazie, ma vorrei potervi mostrare il mio riconoscimento quando il temporale mediatico sarà passato, per trovare parole più giuste nella serenità. ..
Grazie a quella stampa che non ha voluto diffondere notizie per il gusto dello scandalo, di aver voluto riprendere i fatti come erano…
Per Tomek e i suoi figli, con rispetto.
Elisabeth Revol