Rifugi alpini a rischio
Rifugi sulle Alpi a rischio. In Svizzera la situazione non è rosea, e non lo è nemmeno in Italia. Il Cai svizzero ha parlato chiaro: un terzo dei rifugi è a rischio. Il CAS ha realizzato recentemente uno studio sulle sfide del turismo ad alta quota. I rifugi sono a rischio a causa del caldo che minaccia il permafrost. Gli stabili hanno danni strutturali, e molte volte provoca il loro slittamento a valle.
Ulrich Delang, responsabile settore alpino CAS Attualmente, dice a RSI, abbiamo già alcuni rifugi che dobbiamo costruire a nuovo: sono degli investimenti molto importanti. Stimiamo degli investimenti di 20-30 milioni di franchi all’anno e circa il 20-25% di questi è legato al cambiamento climatico.
Un esempio su tutti. Il Rifugio del Rothorn che, dicono dal CAS, presenta spaccature un po’ ovunque e dove sono stati montati blocchi in metallo per tenere assieme le pareti. Misure provvisorie che non basteranno per il futuro, tanto che un nuovo rifugio è in costruzione pochi metri più a valle.
La Mutthornhütte (Canton Berna) è stato chiuso, stessa sorte, dice il Club Alpino Svizzero, che toccherà ad almeno altre tre capanne nel prossimo futuro.
In Italia
In Italia la situazine non è migliore. Pochi giorni fa il Cai Torino segnalava la chiusura della Capanna Quintino Sella sul Monte Bianco per un sospetto cedimento strutturale. La scorsa estate crollò il Bivacco Alberico-Borgna al Col de la Fourche sulla cresta Sud-Est del Mont Maudit che separa il bacino della Brenva dal Cirque Maudit. Il mese scorso stessa sorte è toccata al Bivacco Meneghello, di proprietà del Cai Vicenza, situato nel tratto di cresta fra la Punta Cadini (m.3524) ed il S. Matteo (m.3678) in Valfurva; è crollato a causa del cedimento dello sperone su cui è poggiato.
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