Salviamo i Pantani di Accumoli da asfalto e cemento
Fin dall’indomani del sisma che ha sconvolto il Centro Italia, il Club Alpino Italiano si è mobilitato per sostenere il ritorno nei territori colpiti sul meraviglioso Appennino, a cavallo di quattro regioni: un ritorno consapevole e sostenibile, distribuito lungo le stagioni, che reca sostegno economico alle attività locali.Un ritorno affidato alla bellezza dell’ambiente montano,patrimonio comune che nessuna scossa ha potuto portare via.
La località Pantani di Accumoli, Sito d’Importanza Comunitaria (SIC) della Rete Natura 2000 posta a ridosso del confine e in continuità col Parco Nazionale dei Monti Sibillini, è meta degli appassionati di montagna, di famiglie e di frequentatori occasionali che da sempre la raggiungono a piedi, apprezzandone il silenzio, gli animali al pascolo, le specie selvatiche (tra cui il tritone che vive nei laghetti), i colori della natura: nel rispetto e nel godimento della sua magia.
Ecco perché è profondamente sbagliato realizzare qui una strada, spacciata per “manutenzione straordinaria” di una preesistente sterrata; e, in un futuro prossimo, anche il rifugio/albergo previsto da un Protocollo d’intesa sottoscritto dalla Regione Lazio e dal Comune di Accumoli, col pretesto di sostenere l’escursionismo. Al contrario, la strada in corso di costruzione e, ancor più, un albergo porteranno veicoli, turismo di massa concentrato nel periodo agostano, rumore e inquinamento, che danneggeranno gli ecosistemi tutelati e allontaneranno per sempre la frequentazione e l’economia legati al turismo lento.
Ci sono già tante strutture da recuperare, nella zona: il rifugio Genziana, il rifugio Perugia, l’albergo Canapine ed altri ancora. C’è già tanto da ricostruire, nei paesi. L’ennesimo scempio ambientale per realizzare l’ennesima volumetria, destinata a restare chiusa per gran parte dell’anno, non risolleverà le sorti della comunità di Accumoli: al contrario, contribuirà ad affossarle nell’abbandono cui è già stata esposta dal sisma e dallo spopolamento.
Sosteniamo l’intervento del Ministero dell’Ambiente che, sulla scorta della segnalazione di associazioni locali, ha chiesto chiarimenti alla Regione Lazio per non aver ravvisato la necessità di una Valutazione d’Incidenza Ambientale in un sito sottoposto a tutela speciale.
Chiediamo a gran voce agli enti firmatari di revocare o annullare il Protocollo d’intesa che prevede la realizzazione di una struttura ricettiva in un ambiente che merita tutela e rispetto.
Chiediamo di bloccare immediatamente la realizzazione in atto della strada di accesso, con opere adeguate di ripristino.
Chiediamo di sostenere il recupero dei sentieri e della viabilità lenta, con le attività ad essi legate.
Soltanto così aiuteremo davvero le comunità colpite dal sisma, che possono tornare a vivere grazie alla bellezza del nostro Appennino.
Gruppi regionali CAI Lazio, Marche e Umbria
da Lo Scarpone